Isaia Sales attacca il governo: “L’abolizione del Reddito è un regalo alle…” La frase shock

In questi giorni si parla tanto dell’abolizione del reddito di cittadinanza. Tanti disperati aspettano a braccia aperte un’offerta di lavoro. Il rischio, secondo l’ex parlamentare Sales, è che “l’abolizione del reddito sia un regalo alle mafie”. D’altronde il Siisl, la piattaforma che dovrebbe trovare lavoro agli “occupabili”, inizia a gettare la maschera, mostrando le sue falle evidenti. Per anni Sales ha insegnato Storia delle mafie all’Università Suor Orsola Benincasa, presso il Dipartimento di Giurisprudenza. La sua passione per il Mezzogiorno l’ha portato in passato all’impegno politico: è stato infatti parlamentare e sottosegretario al ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica nel primo Governo Prodi.

Per Sales, “rispetto a quando il Piano è partito con l’obiettivo strategico di ricucire l’Italia, cioè ridurre i divari di genere, territoriali, economici, oggi quest’obiettivo non c’è. L’obiettivo del governo è non perdere le risorse, fare i lavori nei tempi necessari, ma soprattutto la priorità sembra essere dare incentivi alle imprese. Questa strategia penalizza due volte il Sud. Da un lato perché per gli incentivi non vi è l’obbligo di destinarne il 40% al Mezzogiorno, dall’altro perché – anche questa cosa nota – essendo meno le imprese al Sud, inevitabilmente non si raggiungerebbe questa percentuale. La verità è che stiamo sprecando la possibilità di utilizzare il Pnrr come grande occasione per ricucire l’Italia. E che a orchestrare tutto ciò sia un ministro meridionale lo rende ancora più grave” spiega in un’intervista.

E aggiunge: “Questa è una destra a-sociale, smentisce clamorosamente l’idea che – soprattutto Fratelli d’Italia – sia una destra interessata alle condizioni di vita della parte di popolazione più bisognosa. Possiamo anche dire di una certa cattiveria: quando si elimina il reddito di sopravvivenza (non chiamiamolo di cittadinanza), quando non si vuole introdurre il rapporto tra lavoro e dignità che sarebbe garantito da un salario minimo sotto il quale non c’è la dignità del lavoro, quando si rimodula nel modo che abbiamo detto il Pnrr, quando si vuole fare l’autonomia differenziata per sancire definitivamente che il Sud non ha diritto ai servizi essenziali, siamo di fronte all’idea che gli ultimi debbano restare ultimi. Gli ultimi, che siano territori del sud, famiglie senza reddito, lavoratori con salari da fame o i meridionali che non hanno i servizi essenziali. La parola d’ordine di questo governo è “guai agli ultimi”.

Perché “Se si tolgono i fondi ai Comuni per riutilizzare i beni confiscati, dimostro che con le mafie le cose funzionano. Se non si finanzia il riuso di quei beni, si lancia un segnale distorto alla collettività e non si aiutano i Comuni a ripristinare la legalità anche come convenienza per la comunità in cui si vive” spiega Sales.

E conclude con: “Per la maggioranza la povertà è un demerito individuale, non il prodotto di determinate condizioni economiche e sociali: hanno l’idea che chi non lavora è un ozioso. Siamo tornati all’Ottocento, a quando l’accattonaggio era un reato da perseguire. Si sta manifestando l’impostazione della destra: il Nord è avanti al Sud e deve restarci per sempre, altro che riduzione dei divari territoriali. Chi è senza lavoro deve restare tale e deve essere anche additato come uno che se lo merita, chi è povero non deve essere aiutato a emanciparsi. Come reagire? Le opposizioni debbono mettersi insieme ed essere all’altezza di questa sfida, contrastare l’attacco di classe più consistente degli ultimi decenni”.

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