«È vero, sarebbe giusto che pagassi molto di più» Lo confessa Flavio Briatore intervenendo sui canoni demaniali troppo bassi
Attualmente la maggior parte degli stabilimenti balneari paga una quota misera allo Stato, addirittura inferiore a mille euro, anche quando il giro di affari della spiaggia giustificherebbe un ricavo altissimo
«Al demanio abbiamo sempre pagato poco o niente. Credo che lo Stato ricavi meno di cento milioni all’anno», continua Briatore. Persino il suo Twiga, uno dei locali più esclusivi di Forte dei Marmi, paga una quota annuale di poche migliaia di euro, anche se – conferma l’imprenditore – nel 2022 ha fatturato dieci milioni di euro.
«Sarebbe giusto che pagassi 500 mila euro di concessione, L’ho detto anche a Daniela Santanché, che era mia socia prima di diventare ministro. Io non posso fare un centesimo di nero perché ho tutti gli occhi addosso, ma in generale partirei dal valore della zona: una cosa è Catanzaro mare e un’altra Portofino. Poi farei un tot a ombrellone. Basterebbero pochi mesi e la mappatura si fa»,
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E in tutto questo ci si inserisce nel dibattito sulla proroga delle concessioni balneari tanto avversate dalle opposizioni su cui il governo è stato bocciato dal consiglio di Stato. Il Movimento 5 stelle continua ancora ad attaccare. “È brutto dover dire ‘Ve l’avevamo detto’. Eppure, dopo la sonora legnata che il Consiglio di Stato ha dato a questo governo in merito alla proroga delle concessioni balneari, sembra quasi l’unica cosa da poter dire. Lo stop a proroghe fini a se stesse non era e non sarà mai una decisione del M5s (benché non sia del tutto errata) ma è la legge ad imporlo”. Così il deputato pentastellato Giorgio Fede a seguito dei rilievi del Consiglio di Stato nella pronuncia della sesta sezione in merito alle concessioni balneari. “Il Consiglio di Stato ha ribadito che la scriteriata disposizione inserita nel Decreto Milleproroghe conduce l’Italia verso la violazione della direttiva Bolkestein – aggiunge Fede -. Noi l’avevamo detto mesi fa e la destra, pur di vincere le elezioni e accaparrarsi il voto di imprenditori che sono stati sin troppo presi in giro negli anni, ha promesso l’irrealizzabile lasciando un settore, che è fra i più trainanti dell’economia del nostro Paese e anche delle Marche, nella più totale incertezza. Questa bocciatura fa il paio con la censura arrivata dal presidente Mattarella . incalza -: le prese in giro di Fdi, Lega e Fi nei confronti degli imprenditori del settore stanno prendendo i contorni della farsa. Non solo, questa destra scellerata sceglie di rinunciare ad accelerare l’adeguamento dei canoni (una cosa obbligatoria e che pertanto prima o poi andrà fatta) ed il conseguente recupero di denaro per il bilancio dello Stato, mentre contemporaneamente taglia sul settore dell’edilizia che, grazie al nostro Superbonus era in ripresa e sulla sicurezza e la velocizzazione della ricostruzione nel cratere del sisma 2016. Penso ai tanti imprenditori balneari della mia regione, le Marche, e davvero non so con quale faccia, fra qualche tempo, dovremo dire che è stata avviata una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia (come già avvenuto in Portogallo e in Spagna) e che i primi a farne le spese saranno proprio loro”