La confessione shock di Giletti: “In Italia i giornalisti finiscono sotto scorta perché…”

Massimo Giletti ha rivelato che in Italia i giornalisti finiscono sotto scorta perché il potere non vuole che esistano due versioni dei fatti.

Massimo Giletti ha rivelato che in Italia i giornalisti finiscono sotto scorta perché il potere non vuole che esistano due versioni dei fatti. Sentite Giletti: “I giornalisti in Italia finiscono sotto scorta perché il potere non vuole che esistano due versioni di un solo fatto. Oggi in un mondo che ha sostituito il fuori onda all’onda, bisogna avere il coraggio di raccontare, anche disturbando”. Il riferimento è chiaramente a quanto accaduto a Giletti su La7 con Non è l’Arena. Come scrive anche il Fatto Quotidiano, “Rispettare il pubblico significa raccontare la verità qualsiasi essa sia. Ora che c’è un pronunciamento ufficiale di un tribunale non è giunto il momento di dimostrare di essere davvero liberi? Secondo i giudici, infatti, Giletti aveva ragione: Salvatore Baiardo, il tuttofare dei boss Graviano al centro dell’inchiesta sui mandanti occulti delle stragi del ’93, mostrò una foto che a suo dire ritraeva Graviano con Berlusconi e il generale Francesco Delfino. Immagine che secondo il tribunale potrebbe non esistere, ma che “sicuramente è stata fatta vedere a Giletti”, al contrario di quello che lo stesso Baiardo ha detto ai magistrati, sostenendo che il giornalista si fosse inventato tutto (da qui l’accusa di calunnia e la richiesta di arresto). Secondo i giudici proprio quella foto può aver causato la chiusura di Non è l’Arena”.

Il ritorno di Giletti in Rai

Giletti in questo periodo è tornato in Rai per celebrare i 70 anni dell’emittente, ma l’accoglienza non è stata delle migliori. I quotidiani parlano di uno show noioso e abbastanza pesante. Il Fatto scrive: “Massimo Giletti torna in Rai e come torna? In panni ibridi, pure lui come Arturo Bandini. Ha provato ha fare il conduttore di puro intrattenimento ma avendo accanto fuoriclasse della conduzione (leggasi Bonolis, Amadeus, Clerici), il confronto è stato immediato e non ne è uscito benissimo. È andata meglio nei momenti di intervista, più a suo agio, più “lui”. Che sia un professionista mica si discute. Che fosse la persona giusta per questa serata, quello si potrebbe discutere” scrive il Fatto.

Menomale che in Rai hanno il tesoro delle teche: il passaggio su Raffaella Carrà, una chicca (a proposito, se non l’aveste ancora fatto perché la vita è frenetica e chissà che altro motivo, Raffa di Daniele Lucchetti vale la pena). Insomma, uno show per festeggiare i 70 anni della Rai? No. Un pezzo di infotainment? No. Un varietà ‘alla vecchia’? No no. Una formula innovativa e piena di idee? Eh no. Né carne, né pesce, né niente. Per ridirla alla John Fante. La TV fa 70 ha vinto con il 20% (2,5 mln), Grande Fratello fermo al 16.5% (2,2 mln). Sciarelli con Chi l’ha Visto? sempre bene (10.9%), ancora in calo Mare Fuori (5.7%). Un buon risultato? Insomma. Con una durata impossibile (all’una e mezza dorme pure Batman), un bel budget e una grande occasione da festeggiare, troppo poco. Tra l’altro, se questa è la resa sui grandi eventi nell’ambito della ‘nuova narrazione Rai”, la faccenda di chi si piglia Sanremo 2025 si da ancora più difficile da risolvere. Pupazzo Gnappo, sei libero a febbraio prossimo?

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