Giuseppe Conte del M5S si scaglia contro un emendamento presentato dal partito di Giorgia Meloni.
La denuncia è arrivata direttamente dal profilo social di Giuseppe Conte. “Porte aperte ai corrotti nei Comuni. Ecco la geniale trovata di Fratelli d’Italia. Al Senato il partito di Giorgia Meloni ha presentato un emendamento che apre alla possibilità di stendere il tappeto rosso nelle amministrazioni locali a chi è stato condannato per reati contro la Pubblica amministrazione. Anche i corrotti e chi ha depredato i soldi di tutti per i propri vantaggi personali potranno quindi avere un incarico in un’amministrazione locale. Con buona pace dei giovani, delle nuove e vecchie competenze che farebbero tanto comodo. Mentre il Governo colleziona ritardi sul Pnrr. Un’altra salvacorrotti. Un altro schiaffo all’Italia che crede nella legalità” si legge nel post di Conte.
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Fratelli d’Italia sta proponendo una riforma riguardo alle regole per l’assegnazione degli incarichi di vertice nei Comuni. Attraverso un emendamento al dibattito del Senato sul decreto Anticipi. Questa proposta mira a eliminare il divieto attualmente in vigore che impedisce ai condannati per reati contro la Pubblica Amministrazione di accedere ai ruoli chiave. L’emendamento è stato presentato in commissione Bilancio al Senato. La sua approvazione avrebbe un impatto sostanziale sull’impianto del decreto legislativo che regola la materia.
Uno dei cambiamenti più significativi proposti è l’abolizione del divieto attuale che impedisce ai condannati per reati contro la pubblica amministrazione, come corruzione e concussione, di assumere incarichi nelle amministrazioni comunali. Copre una vasta gamma di reati. Tra cui abuso d’ufficio e peculato. Se l’emendamento dovesse essere approvato, il divieto verrebbe abolito. Consentirebbe ai condannati di essere chiamati a ricoprire ruoli di vertice nella macchina amministrativa dei Comuni.
Cosa contiene l'emendamento
Inoltre, i condannati potrebbero essere designati come dirigenti comunali nelle società pubbliche dei Comuni o in quelle private controllate dagli enti locali. Questo va oltre la mera partecipazione. Si estenderebbe anche agli incarichi di amministratore di tali società. In altre parole, chiunque abbia ricevuto una sentenza di condanna per corruzione potrebbe aspirare a diventare presidente o amministratore delegato di società coinvolte nei settori idrici o dei trasporti pubblici locali.
La proposta a firma del senatore Salvo Pogliese e supportata da altri tre senatori di Fratelli d’Italia, potrebbe rappresentare un cambiamento sostanziale. Soprattutto nel panorama delle nomine nelle amministrazioni comunali e nelle società collegate agli enti locali. Solleverebbe interrogativi sull’integrità e l’etica nella gestione pubblica. Resta da vedere se la premier Giorgia Meloni è a conoscenza di questa proposta. Chissà cosa ne pensa la premier.