Un nuovo fronte di polemiche si apre nel dibattito politico europeo con il Movimento 5 Stelle (M5S) che lancia un attacco diretto contro Raffaele Fitto, commissario europeo per gli Affari regionali, e l’intera direzione della Commissione Europea. La denuncia, arrivata per voce dell’eurodeputata Valentina Palmisano, mette in discussione l’orientamento politico dell’attuale Commissione, accusata di aver abbracciato una pericolosa svolta conservatrice con la complicità delle forze socialiste.
Palmisano: “Responsabilità diretta dei socialisti”
Durante un punto stampa a Bruxelles, Palmisano ha dichiarato senza mezzi termini che “i socialisti devono assumersi la responsabilità del fatto che questa Commissione ha virato a destra”. La deputata del M5S ha puntato il dito contro quella che ha definito un’alleanza fragile e opportunistica tra forze politiche apparentemente divergenti ma unite da un compromesso privo di solide basi programmatiche.
“Abbiamo visto ieri come forze che la pensano in modo diverso sui temi fondamentali dell’Europa si siano unite su un accordo del tutto fragile. Questo mi spaventa, soprattutto considerando i problemi del mondo reale che dobbiamo affrontare nei prossimi cinque anni”, ha proseguito Palmisano. “Affrontare queste sfide con una Commissione frutto di un vero e proprio inciucio aumenta i rischi che corriamo come Unione.”
Una Commissione che “ignora i problemi del mondo reale”
L’eurodeputata ha sottolineato come l’attuale composizione della Commissione sembri poco attrezzata per affrontare questioni cruciali che richiedono decisioni coraggiose e una visione lungimirante. “La situazione globale è estremamente complessa: crisi ambientali, instabilità geopolitica, disuguaglianze economiche in aumento. Eppure, ci troviamo con una leadership europea che si concentra più sui compromessi politici interni che sulle vere priorità dei cittadini.”
Uno degli esempi citati riguarda le recenti decisioni in materia ambientale, come la gestione della deforestazione e altre politiche climatiche. Palmisano ha evidenziato come l’approccio della Commissione, orientato a destra, stia minando gli sforzi per un’Europa sostenibile: “Abbiamo visto cosa significa avere una Commissione che ignora l’urgenza della crisi climatica. Le questioni ambientali non possono essere sacrificate sull’altare di compromessi politici di breve termine.”
Pedullà: “La maggioranza in Parlamento ha i piedi d’argilla”
A rafforzare le accuse del M5S si aggiunge l’intervento di Gaetano Pedullà, europarlamentare del gruppo europeo The Left. Durante un briefing stampa presso l’ufficio di collegamento romano del Parlamento europeo, Pedullà ha descritto la maggioranza che sostiene la nuova Commissione come estremamente fragile: “L’accordo politico trovato tra popolari (PPE), socialisti (S&D) e liberali (Renew) ha i piedi d’argilla e lascia intravedere grandi difficoltà nei lavori del Parlamento europeo.”
Leggi anche
VIDEO SHOCK- Meloni rivendica l’abolizione dell’abuso d’ufficio davanti ai sindaci. Chi deve salvare?
L’annuncio di Giorgia Meloni durante l’Assemblea annuale dell’ANCI a Torino ha sollevato un acceso dibattito. La presidente del Consiglio, in
Pedullà ha criticato la modalità con cui è stato rinviato il voto per l’insediamento della nuova Commissione, definendola “inedita” e il frutto di un accordo raggiunto a fatica dopo le audizioni dei commissari. Secondo Pedullà, il sostegno plateale del gruppo conservatore ECR, di cui Raffaele Fitto è figura di spicco, alla maggioranza parlamentare rappresenta un pericoloso spostamento dell’asse politico verso destra. “È incredibile che il PPE non lo veda o faccia finta di non volerlo vedere. Ed è ancora più incredibile che si rifiutino di vederlo i colleghi socialisti,” ha affermato.
Pedullà ha ricordato il recente voto sulla deforestazione come esempio concreto di questo spostamento a destra: “Il PPE si è allineato con forze ancora più conservatrici, e questo modello sarà replicato in molti dei temi che affronteremo in futuro.”
Un voto di opposizione deciso
Alla luce di questi sviluppi, la delegazione italiana di The Left ha annunciato la sua ferma intenzione di votare contro la Commissione e la maggioranza guidata da Ursula von der Leyen. “Non possiamo sostenere una leadership che si allontana dai principi di giustizia sociale e transizione ecologica,” ha dichiarato Pedullà, sottolineando il rischio di una transizione “da un’economia basata sull’ecologia a un’economia di guerra.”
Le preoccupazioni per il futuro dell’Europa
Palmisano e Pedullà condividono la visione di un’Europa che si trova di fronte a sfide epocali, ma con una leadership debole e orientata a compromessi interni più che a risposte concrete. “Abbiamo cinque anni molto difficili davanti a noi,” ha ribadito Palmisano. “E questa fragilità politica interna non fa che aumentare i rischi per il futuro dell’Europa.”
Il Movimento 5 Stelle si dice pronto a intensificare la sua opposizione e a promuovere un’agenda alternativa che metta al centro i diritti dei cittadini, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale. Per il M5S, l’obiettivo è garantire che l’Europa non ceda ulteriormente a pressioni conservatrici che potrebbero compromettere i suoi valori fondanti.
Conclusione
L’attacco del Movimento 5 Stelle contro Fitto e la Commissione Europea rappresenta un nuovo capitolo di scontro politico a Bruxelles. Le accuse di Palmisano e Pedullà non solo mettono in discussione la leadership europea, ma aprono interrogativi sul futuro stesso dell’Unione, in un momento storico che richiede coesione e decisioni incisive. Resta da vedere come risponderanno i diretti interessati, ma una cosa è certa: il dibattito sulla direzione dell’Europa è più acceso che mai.
VIDEO: