Questa mattina, alla Camera dei Deputati, è avvenuto un episodio che ha suscitato indignazione tra i parlamentari e che il deputato Leonardo Donno del Movimento 5 Stelle ha definito come “l’ennesima mancanza di rispetto” verso il Parlamento e i cittadini italiani. Alle ore 8 era prevista l’inizio della discussione generale sulla Legge di Bilancio, un appuntamento di cruciale importanza per il futuro economico del Paese. Tuttavia, l’assenza del Governo ha reso impossibile procedere, costringendo alla sospensione dei lavori.
L’assenza del Governo: seduta sospesa per 40 minuti
La discussione, fondamentale per affrontare il contenuto della manovra economica, avrebbe dovuto prendere il via puntualmente. Ma i rappresentanti del Governo erano assenti. Solo dopo 40 minuti un’esponente dell’esecutivo si è presentata in aula, quando ormai l’interruzione aveva già acceso le polemiche.
“È inaccettabile che il Governo si presenti in ritardo in una sede istituzionale così importante. Questo episodio rappresenta l’apice di una gestione disorganizzata e confusionaria della Legge di Bilancio,” ha dichiarato Donno, sottolineando come negli ultimi giorni i lavori siano stati caratterizzati da emendamenti arrivati all’ultimo momento e da un clima di generale inefficienza.
Critiche alla gestione del Governo Meloni
Donno ha puntato il dito contro l’intera gestione dell’esecutivo, definendola “disastrosa”. Secondo il deputato, la mancanza di rispetto dimostrata oggi è solo l’ultima di una serie di episodi che mettono in evidenza una scarsa attenzione verso il Parlamento. “Questa confusione totale e l’assenza di stamani sono la ciliegina sulla torta,” ha aggiunto, prospettando la possibilità di dover tornare in Commissione per rimediare al caos.
Il deputato non ha risparmiato critiche neanche alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, accusata di tollerare comportamenti che, nel mondo del lavoro ordinario, sarebbero puniti severamente. “Nella vita reale, un operaio o un impiegato che arriva in ritardo rischia il licenziamento. Ma nel Governo Meloni ci si permette il lusso di non presentarsi nemmeno.”
Il dubbio provocatorio sugli stipendi
Donno ha sollevato anche un dubbio provocatorio che non è passato inosservato: “Non è che gli esponenti di Governo non parlamentari e residenti a Roma stanno scioperando per non aver ricevuto l’aumento di stipendio che invece hanno avuto i colleghi non residenti? A quelli che prenderanno 5 o 6 mila euro in più al mese dico: compratevi una sveglia, siete senza vergogna!”
Una stoccata diretta alla gestione degli stipendi, che il deputato ha collegato simbolicamente al ritardo di questa mattina, per enfatizzare un clima di mancanza di responsabilità che, a suo dire, caratterizza l’attuale esecutivo.
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L’appello alla dignità e la promessa del Movimento 5 Stelle
Concludendo il suo intervento, Donno ha rivolto un appello accorato alla maggioranza e al Governo, invitandoli a recuperare almeno “un minimo di dignità” o, in alternativa, a fare le valigie e lasciare il loro incarico.
“Noi, come sempre, ci siamo,” ha ribadito Donno, promettendo di continuare a lottare per il rispetto delle istituzioni e per una gestione più trasparente e seria della Legge di Bilancio.
Il Movimento 5 Stelle, rappresentato anche dai colleghi Andrea Quartini e Valentina Barzotti, si prepara a portare avanti questa battaglia, facendo sapere che episodi come quello di oggi non passeranno inosservati. “Facciamolo sapere a tutti,” ha concluso Donno, rilanciando l’impegno del M5S per un’Italia più giusta e rispettosa delle sue istituzioni.
Un messaggio forte e chiaro che segna l’ennesima tappa di uno scontro politico sempre più acceso.
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TESTO DONNO: