La denuncia shock di Milena Gabanelli che apre gli occhi al popolo italiano – IL VIDEO VIRALE

Milena Gabanelli, giornalista di punta del panorama italiano, ha recentemente fatto scalpore con un video che ha messo in discussione uno dei punti cardine della nostra democrazia: la competenza richiesta (o meglio, non richiesta) per ricoprire ruoli istituzionali di altissima responsabilità. La sua analisi, diretta e incisiva, ha sollevato una questione che tocca da vicino la qualità della politica e della gestione pubblica nel nostro paese. Di seguito, la sbobinatura integrale delle sue parole, che offrono spunti di riflessione fondamentali.

Le parole di Gabanelli: il problema delle competenze in politica

«C’è qualcosa di paradossale nel nostro sistema: per diventare ingegnere, avvocato o svolgere praticamente qualsiasi altra professione regolamentata, è necessario un titolo di studio e una comprovata competenza. Ma per fare il ministro, per gestire parti cruciali dello Stato e della vita di tutti noi, non è richiesto nulla se non una fiducia politica. Basta che qualcuno dica: “Mi fido di te”. È questo normale?

In un paese dove tendiamo a dare per scontato che chi arriva in quei ruoli abbia le competenze necessarie, il fatto che non sia obbligatorio almeno un minimo livello di qualificazione formale dovrebbe far riflettere. Certo, non tutti devono essere laureati, ma è lecito chiedersi: cosa hai fatto prima? Hai ottenuto risultati tangibili? Hai dimostrato, in qualche modo, di essere in grado di gestire con competenza settori come la salute, i trasporti o l’amministrazione pubblica?»

Un sistema basato sulla fiducia cieca

Secondo Gabanelli, l’attuale sistema politico si basa su un principio che lei definisce “fiducia cieca”. Non esistendo una legge che imponga requisiti minimi di competenza o esperienza specifica, la scelta dei ministri è quasi interamente delegata al capo di partito, che decide in base alla fiducia personale o politica.

Questo porta a una dinamica paradossale: mentre in molte altre professioni è richiesta una dimostrazione concreta di competenza (sia attraverso titoli di studio sia attraverso risultati pratici), nella politica italiana tale requisito sembra inesistente.

«È democratico – continua Gabanelli – che in tutti i mestieri venga richiesta una competenza dimostrata sul campo, ma in politica no? Non sarebbe logico che anche chi si occupa del bene pubblico debba avere almeno una base di qualificazione minima?»

La proposta di Gabanelli: referendum o iniziativa popolare

Milena Gabanelli non si limita a denunciare il problema, ma lancia anche una proposta concreta: perché non avviare un referendum o una proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre requisiti minimi di competenza per i ruoli politici? «Bisognerebbe chiedere ai cittadini: che ne dite? Non sarebbe più giusto così?»

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Un dibattito necessario per il futuro dell’Italia

Le parole di Gabanelli aprono un dibattito che va oltre la mera polemica politica. La sua analisi mette in luce una lacuna sistemica che, se affrontata, potrebbe portare a una politica più competente, trasparente ed efficace. La domanda che pone è chiara e diretta: è accettabile che chi gestisce settori fondamentali dello Stato non debba dimostrare alcuna competenza specifica?

La risposta spetta ora ai cittadini, che potrebbero scegliere di raccogliere la sfida lanciata da Gabanelli e avviare una discussione seria su come migliorare la qualità della classe dirigente del nostro paese.
VIDEO:

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