La lezione di Mattarella a Meloni. Strage di Marzabotto: ecco le Differenze di come gestire il proprio ruolo istituzionale

 Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha partecipato recentemente alla commemorazione dell’80° anniversario della strage di Marzabotto, un evento storico tragico in cui 770 italiani, tra cui donne e bambini, furono brutalmente assassinati dai nazifascisti. La presenza del Capo dello Stato e del suo omologo tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha sottolineato l’importanza della memoria collettiva e del riconoscimento delle atrocità passate come parte integrante del percorso verso una convivenza pacifica e democratica.

Tuttavia, ha suscitato forti polemiche l’assenza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il silenzio della leader, non solo attraverso la mancata partecipazione fisica, ma anche l’assenza di qualsiasi dichiarazione o omaggio social, ha infiammato il dibattito pubblico, mettendo in discussione la sua coerenza nel proclamarsi patriota. La strage di Marzabotto, essendo un evento fondante della memoria antifascista italiana, richiederebbe una partecipazione convinta da parte delle massime cariche dello Stato, ma Meloni sembra aver ignorato questa ricorrenza cruciale.

Molti critici sostengono che, nonostante l’importanza simbolica della partecipazione, l’eventuale presenza di Meloni sarebbe stata percepita come una “passerella ipocrita”. Le sue posizioni storiche, il suo passato politico e l’incapacità di definirsi apertamente antifascista la rendono una figura poco credibile in un contesto come quello di Marzabotto, luogo sacro per la Resistenza e per i valori democratici su cui si fonda la Repubblica.

Mattarella, al contrario, ha offerto una lezione di dignità e senso delle istituzioni, dimostrando ancora una volta la distanza tra chi vede nelle istituzioni democratiche un baluardo dei valori costituzionali e chi, come Meloni, sembra essere prigioniera di ambiguità ideologiche. Il Presidente della Repubblica ha dimostrato, con la sua presenza, quanto sia cruciale mantenere viva la memoria della Resistenza e degli orrori del fascismo, valori che dovrebbero essere condivisi da ogni rappresentante delle istituzioni, indipendentemente dall’appartenenza politica.

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In un momento storico come quello attuale, in cui la memoria e il senso critico sembrano essere a rischio di diluizione, l’assenza di Meloni a Marzabotto è un segnale preoccupante. L’Italia ha bisogno di leader che, come Mattarella, incarnino pienamente i principi della Costituzione e non temano di definirsi antifascisti, riconoscendo il ruolo fondante della Resistenza nella nascita della Repubblica.

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