Giuseppe Conte, ospite al programma “Da Sommi”, ha rilasciato dichiarazioni forti contro il governo Meloni, sottolineando preoccupazioni riguardanti la gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Conte ha esordito evidenziando il coinvolgimento dell’Italia in un’alta percentuale di inchieste della Procura europea, specificando che ben l’86% delle 206 indagini relative all’attuazione del PNRR riguardano il nostro Paese. Secondo Conte, questo è un chiaro segnale di allarme, dato che le truffe già scoperte ammontano a 600 milioni di euro, nonostante siamo solo all’inizio del processo di attuazione del piano.
L’ex premier ha accusato il governo attuale di smantellare i presidi anticorruzione e i controlli contro l’illegalità. Ha citato la Corte dei Conti, che ha visto il controllo concomitante cancellato e quelli preventivi e successivi ridotti. Secondo Conte, la Corte dei Conti è oggi “bastonata” ogni volta che si esprime sulle irregolarità.
Conte ha inoltre denunciato la liberalizzazione dell’affidamento diretto sui subappalti, descrivendola come una totale deregolamentazione che facilita le truffe. Ha anche ricordato che l’Italia ha un ministro indagato per truffa e ha enfatizzato che le frodi legate al PNRR sono particolarmente preoccupanti a causa dei 200 miliardi di euro coinvolti.
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Conte ha riconosciuto che l’attuale esecutivo ha ereditato il PNRR dal governo Draghi, che a sua volta l’aveva ricevuto dal governo Conte. Tuttavia, ha sottolineato che nonostante le scadenze vengano rispettate per ricevere i fondi, l’attuazione dei progetti è in grande ritardo. Ha criticato le “sforbiciate” del governo Meloni, che a suo dire stanno eliminando progetti essenziali per il rilancio economico e sociale dell’Italia.
Conte ha concluso ricordando che siamo solo all’inizio di questo percorso e che il rischio di ulteriori truffe è elevato, ribadendo la necessità di mantenere alta la guardia e di sorvegliare attentamente l’attuazione del PNRR.
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