In questi giorni si sta svolgendo il Salone del Libro di Torino, la consueta rassegna che va in scena ogni anno nel capoluogo piemontese. Tra gli ospiti c’era anche la ministra per la famiglia del governo Meloni, tale Eugenia Roccella. Solo che quando Roccella ha preso la parola, ci sono stati momenti di caos e non sono mancate le contestazioni. Vediamo cosa è successo.
La ministra stava parlando e ha dovuto interrompere il suo intervento. C’erano diversi movimenti a contestarla, da Extinction Rebellion a Non Una di Meno. “Siamo di fronte alla cecità di un governo che continua a investire in combustibili fossili e in politiche volte a restringere il diritto all’aborto” dicono le persone presenti. Molte le attiviste pedinate e perquisite senza motivo. Striscioni e sit-in anche all’esterno del Salone.
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Come si vede nel video che vi proponiamo in fondo all’articolo, alcune persone legate a Extinction Rebellion e Non Una di Meno si erano sedute tra il pubblico del padiglione della Regione Piemonte, dove era attesa la ministra. Al suo arrivo una ragazza si è bendata gli occhi, mentre tutte si alzavano in piedi, intonando cori e reggendo dei fogli con scritto “Giù le mani dai corpi e dalla terra”, “Aprite gli occhi” e “Né le terre né i nostri corpi sono territori di conquista”. Nel frattempo, fuori dal Salone, Ecologia Politica e il Comitato EsseNon hanno aperto striscioni e volantinato per denunciare il rapporto con i principali partner di questa edizione del Salone del Libro, Intesa Sanpaolo e Esselunga.
Una protesta, quella contro Roccella, volta a denunciare le posizioni della ministra che ha più volte dichiarato che “purtroppo l’aborto è un diritto delle donne”. Sotto accusa anche il governo nazionale e regionale, che a fronte di una crisi climatica ormai conclamata, continua a osteggiare qualsiasi misura volta a ridurre le emissioni: dal bando dei motori a combustione interna, all’isolamento termico degli edifici al bando della plastica usa e getta. “Questo sistema politico è cieco di fronte alla gravità della crisi climatica e dei suoi effetti drammatici, che colpiranno soprattutto le donne, ma è ben attento invece a capire come disporre dei nostri corpi e dei nostri diritti riproduttivi”, dice Aurelia di Extinction Rebellion.
Insomma, in un’Italia piegata da alluvioni e siccità, diversi movimenti di Torino scendono oggi in piazza per difendere il diritto ad un futuro vivibile e all’autodeterminazione dei propri corpi, di fronte ad un governo che sta facendo di tutto per calpestarli.