La nomina di Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione europea ha scatenato un’ondata di critiche da parte di alcuni membri dell’organo europeo. La decisione di conferire a Fitto, esponente del partito Fratelli d’Italia, un ruolo così influente ha sollevato preoccupazioni circa un possibile spostamento dell’equilibrio politico verso destra all’interno della Commissione.
Terry Reintke, capogruppo dei Verdi al Parlamento europeo, ha espresso forte perplessità: “Non capiamo il motivo per cui l’Italia venga premiata con una posizione così influente. Crediamo che ci sia il rischio di spostare le maggioranze a destra,” ha dichiarato, sottolineando il timore che la nomina di Fitto possa modificare l’orientamento politico della Commissione.
Anche Manon Aubry, copresidente del gruppo The Left, ha criticato aspramente la scelta, definendola “senza precedenti”. Troverete il video in fine all’articolo.”Per la prima volta nella storia c’è un vicepresidente della Commissione europea di estrema destra. Questo non ha precedenti e credo che la dica lunga sull’orientamento politico odierno della Commissione europea. Non parlerò di Raffaele Fitto, che è stato condannato, riconosciuto colpevole di corruzione e che ha rilasciato una serie di dichiarazioni omofobe. È questa la linea della Commissione europea?”, ha commentato Aubry, evidenziando le controversie legate al passato politico di Fitto.
Duro anche il commento di Iratxe Garcia Perez, membro del Partito Socialista dei Lavoratori spagnolo, che ha sottolineato come il gruppo ECR, di cui fa parte Fitto, non sia stato tra i sostenitori della presidente Ursula von der Leyen durante la sua nomina: “C’è un vicepresidente esecutivo nelle mani dell’ECR, che non fa parte dei gruppi politici che hanno sostenuto von der Leyen durante la sua nomina, quindi questo non ci piace affatto.”
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Le critiche si concentrano dunque sulla possibile influenza che Fitto potrebbe esercitare all’interno della Commissione e sulle implicazioni che questa nomina potrebbe avere per il futuro dell’Unione Europea. La presenza di un esponente così controverso in un ruolo di rilievo solleva interrogativi sull’indirizzo politico che l’UE potrebbe prendere nei prossimi anni, accentuando le tensioni tra i vari gruppi politici rappresentati a Bruxelles.
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