L’inchiesta di Report e la reazione della deputata
L’inchiesta di Report sulla Leidaa, l’associazione in difesa degli animali fondata da Michela Vittoria Brambilla, ha scatenato un autentico terremoto politico e mediatico. Le accuse riguardano l’utilizzo dei fondi della fondazione, portando all’apertura di un’inchiesta conoscitiva da parte della Procura di Milano e alla dissoluzione dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, precedentemente presieduto dalla Brambilla.
Se in pubblico la deputata non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, nelle chat interne della Leidaa ha invece parlato chiaramente, attaccando duramente la trasmissione e giustificando le spese contestate. Report è entrata in possesso di questi messaggi, che gettano luce sulla sua reazione e sulla sua strategia difensiva.
Le accuse di Report e i fondi della Leidaa
Nel corso della sua inchiesta, Report ha sollevato interrogativi sulle modalità con cui vengono gestiti i fondi donati alla Leidaa, suggerendo che le risorse potrebbero non essere utilizzate esclusivamente per il benessere degli animali. In particolare, la trasmissione ha evidenziato spese sospette e una gestione non sempre trasparente delle donazioni. Tra i punti più critici:
Spese poco chiare finanziate con i fondi dell’associazione;
Dubbia destinazione delle donazioni;
Coinvolgimento della Brambilla nelle attività finanziarie della Leidaa.
Il servizio ha avuto un impatto immediato, con dimissioni a catena tra i parlamentari dell’Intergruppo per i diritti degli animali e la richiesta di maggiore trasparenza da parte dell’opinione pubblica.
Brambilla nelle chat interne: “Un volgare attacco politico”
Mentre il polverone mediatico cresceva, Michela Vittoria Brambilla ha deciso di commentare privatamente, attraverso le chat interne della Leidaa, di cui Report è entrata in possesso. Nei messaggi, la deputata ha definito l’inchiesta un “volgare attacco politico orchestrato dai 5 Stelle”, respingendo le accuse e screditando il lavoro della trasmissione.
Non solo: secondo quanto emerge dai messaggi, Brambilla avrebbe etichettato i giornalisti di Report come “camerieri”, accusandoli di fare un giornalismo militante e di avere secondi fini politici.
Ma la vera domanda che molti si pongono è: come ha giustificato le spese contestate? Nei messaggi, Brambilla avrebbe spiegato che le risorse dell’associazione vengono impiegate nel rispetto degli obiettivi della Leidaa e che ogni spesa può essere motivata. Tuttavia, non ha fornito dettagli chiari su alcune delle voci più criticate dall’inchiesta.
Il sit-in davanti alla sede della Leidaa e le conseguenze politiche
Le rivelazioni di Report hanno scatenato un’ondata di indignazione tra attivisti e parlamentari. In risposta, è stato organizzato un sit-in davanti alla sede della Leidaa per chiedere le dimissioni della Brambilla da ogni incarico legato alla tutela degli animali.
Nel frattempo, il gruppo interparlamentare per i diritti degli animali, guidato dalla deputata, si è praticamente disgregato, con diverse dimissioni tra i membri. L’inchiesta ha portato molti politici a prendere le distanze dall’associazione e a chiedere una maggiore trasparenza nella gestione dei fondi.
Il ruolo di Unicusano e il coinvolgimento di Massimo Ferrero
Oltre alla vicenda Leidaa, la puntata di Report ha acceso i riflettori anche su un altro tema delicato: i finanziamenti all’università Unicusano e il coinvolgimento dell’imprenditore Massimo Ferrero. Ex presidente della Sampdoria e noto con il soprannome di “Viperetta”, Ferrero riceverebbe un compenso di 15.000 euro al mese per il suo lavoro nel gruppo di Bandecchi, patron di Unicusano.
Le indagini sulla gestione finanziaria dell’ateneo hanno portato alla confisca di 21 milioni di euro nel gennaio 2023 e al sequestro di altri 2,6 milioni nel giugno scorso. Secondo gli inquirenti, Bandecchi avrebbe utilizzato i fondi dell’università per investimenti estranei all’ambito accademico, sollevando interrogativi sulla corretta gestione delle risorse.
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L’esposto di Assofido alla Procura di Milano
Dopo la messa in onda del servizio, anche Assofido, associazione aderente al Codacons, ha deciso di muoversi contro Michela Brambilla. Ha infatti presentato un esposto alla Procura di Milano, basato sulle informazioni rivelate da Report.
Al momento, il fascicolo aperto è a carattere conoscitivo, ovvero senza ipotesi di reato e senza indagati, ma potrebbe evolversi in un’indagine più approfondita. L’inchiesta di Report ha dunque messo in moto una serie di eventi che potrebbero avere pesanti conseguenze politiche e giudiziarie per la deputata e per la sua associazione.
STASERA SU RAI 3: nuovi documenti esclusivi su Brambilla
La vicenda non si ferma qui. Report annuncia che domenica prossima tornerà a parlare della Leidaa e di Michela Vittoria Brambilla, con nuovi documenti esclusivi che gettano ulteriore luce sulla gestione dell’associazione e sulle attività della parlamentare.
Cosa emergerà? Le accuse troveranno nuovi riscontri? Il pubblico dovrà attendere la prossima puntata per scoprire fino a che punto arriva l’inchiesta.
Appuntamento domenica alle 20.30 su Rai 3.
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