La reazione della politica alla nomina di Di Maio a inviato Ue per il Golfo

Luigi Di Maio è tornato a far parlare di sé per la nomina a inviato per l’Unione Europea nel Golfo. Dopo aver fatto il ministro nei due governi Conte e nel governo Draghi ed essere uscito dal Movimento 5 Stelle, Di Maio era rimasto anche fuori dal Parlamento dopo le ultime elezioni politiche. La sua nomina a inviato Ue ha fatto storcere il naso a molti esponenti politici e non. Ultimo fra tutti Vittorio Sgarbi, oltre a Toninelli, Lezzi, etc, che non le hanno certo mandate a dire a uno come Di Maio. Sentite che cosa hanno detto.

Di Maio è stato indicato da Josep Borrell come prossimo inviato europeo nel Golfo. Un ruolo a cui per la verità lo stesso Di Maio aspirava, dopo la debacle elettorale col suo “Impegno Civico”. Secondo le prime indiscrezioni, questa nomina era nell’aria, benché gli altri candidati avessero tutte le carte in regola per soffiargli la nomina. Neppure l’opposizione del governo italiano di Giorgia Meloni, a partire dall’attuale ministro degli Esteri Tajani fino a Matteo Salvini, sia riuscita ad impedire che alla fine l’Europa riciclasse l’ex Cinque Stelle e lo spedisse nel Golfo.

Il “ministro degli Esteri” europeo Josep Borrell lo ha proposto “per un periodo iniziale di 21 mesi, a partire dal 1° giugno 2023 e fino al 28 febbraio 2025”. Nella missiva inviata dall’Alto rappresentante Ue agli ambasciatori dei 27 Paesi membri dell’Ue, vengono sottolineati i rapporti maturati da Di Maio negli anni da ministro degli Esteri italiano: “Dobbiamo mantenere lo slancio del nostro impegno rafforzato con il Golfo – spiega Borrell – Per questo conto sul sostegno a Di Maio per rafforzare la nostra partnership strategica con i Paesi del Golfo”. Ora i rappresentanti dei 27 Paesi nel Cops, il Comitato politico di sicurezza, ne discuteranno e daranno il loro via libera alla nomina formale. Insomma, per Di Maio sembra praticamente fatta.

Anche Vittorio Sgarbi si è espresso su questa nomina. Leggete cosa ha scritto: “Nella lettera con la quale indica Luigi di Maio inviato speciale delle UE per il Golfo Persico, Josep Borrel, tra le altre cose, scrive dell’ex grillino: “I suoi ampi contatti con i Paesi del Golfo…’.Sì, il Golfo di Napoli”, ironizza Sgarbi.

Anche l’ex collega di Di Maio in M5S, Barbara Lezzi, ha voluto dire la sua su questa notizia: ecco cosa ha scritto su Facebook.

“Che Di Maio diventi rappresentante del Golfo per l’UE, incarico prestigioso e strapagato, non mi sollecita nessuna rabbia nei suoi confronti perché, il “merito” non è solo suo ma anche di tutti coloro che lo appoggiarono nelle sue giravolte sicché, più che farmi sbattere fuori, non potevo e non riuscì a fare.

Quello che mi inquieta, e non poco, è l’agire delle più alte Istituzione europee che probabilmente manovrano i destini dei governi italiani poggiandosi sulla debolezza di interi gruppi parlamentari pronti ad adempiere ai desiderata dei reggenti di turno.
Mi chiedo e vorrei tanto un riscontro trasparente. È la fedeltà cieca e lontana dagli interessi dei cittadini (e a volte di buona parte di quei gruppi parlamentari) che determina gli incarichi? Se mi dai Draghi ti do un posto un posto? Ma come funziona l’Unione Europea? E cosa succede a chi si aggrappa a questi piccoli statisti alla Di Maio maniera che da parlamentari svendono dignità e promesse elettorali per compiacere il capo? Mah!
Intanto so che Di Maio starà dicendo che chi parla di lui è livoroso. Di me lo ha sempre fatto dire. In realtà, che ci crediate o no, a me queste storie fanno pena. E no, non è cambiato Di Maio, il potere non fa altro che fare venire fuori quello che sei veramente. Ed io posso camminare a testa alta, è poco anzi pochissimo per molti ma per me è l’essenza stessa della vita.”

 

Dura la reazione anche di Toninelli. L’ex senatore M5S ha scritto un post molto eloquente su Facebook in cui parla di ‘ex stelle cadenti’, poche righe che la dicono lunga su ciò che pensa del suo ex compagno di partito.

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