Marco Travaglio ha partecipato come ospite in studio alla trasmissione di Peter Gomez, La confessione. Ecco cosa ha rivelato su Meloni.
Marco Travaglio ha partecipato come ospite in studio alla trasmissione di Peter Gomez, La confessione. Ecco cosa ha rivelato su Meloni. “Una volta Giorgia Meloni mi ha accompagnato in macchina. Le sue imitazioni di Berlusconi e Tremonti sono quanto di più divertente io abbia mai sentito”. Così Marco Travaglio, ospite de La Confessione di Peter Gomez in onda ogni martedì alle 23 su Rai Tre. “Lei era ministro della gioventù e alla fine del pranzo mi chiese se avevo bisogno di un passaggio. Così con la sua macchina mi ha accompagnato e ho scoperto la sua passione musicale per Davide Van De Sfroos, perché aveva questo cantautore a palla”, ha concluso il direttore de il Fatto Quotidiano.
L'intervista di Travaglio da Gomez
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“Ma è vero che la Meloni la veniva a prendere con una 500 rossa?”, ha esordito il conduttore del programma Peter Gomez. “C’è stato un periodo in cui io non vivevo a Roma e ci venivo soltanto il giovedì per la trasmissione di Santoro“, ha spiegato il direttore del Fatto Quotidiano, rispondendo al collega e facendo riferimento alle sue ospitate nella trasmissione Annozero. “Una volta ci siamo visti a pranzo – ha proseguito Travaglio -, lei era ministro della Gioventù di Berlusconi”. Poi, il dettaglio esilarante: “Tra l’altro…non credo di farle un danno nel dire che le sue imitazioni dei dibattiti in Consiglio dei ministri tra Berlusconi e Tremonti sono quanto di più divertente io abbia mai sentito”.
“Fa proprio le voci uguali“, ha rivelato Travaglio, che successivamente ha confermato il passaggio datogli da Meloni in quell’occasione. “Così con la sua macchina mi ha accompagnato e ho scoperto la sua passione musicale per Davide Van De Sfroos, perché aveva questo cantautore a palla”, ha concluso il giornalista sorridendo. Lo scorso venerdì 1° marzo, tra l’altro, Travaglio è stato condannato dalla Corte d’Appello Civile di Roma a risarcire il danno, quantificato in 20mila euro, in favore di Grazia Graziadei, vicedirettrice del Tg1. Tutto era nato dalla querela per diffamazione presentata nel 2010 da Graziadei nei confronti del giornalista, autore di un articolo sulle intercettazioni pubblicato nel 2010. Nel pezzo Travaglio accusava la giornalista, in un servizio andato in onda al TG1, di avere “sparato cifre a casaccio spacciandole per dati ufficiali del ministero della Giustizia”. La vicenda giudiziaria è durata complessivamente 14 anni.