La Russa compra i biglietti per la finale di Champions ai parlamentari? Polemiche

In queste settimane si sono disputate sia le semifinali di Champions League che la finale di Coppa Italia. L’Inter, fra le squadre più in forma del campionato italiano, ha vinto la coppa nazionale e si appresta a disputare la finale di Champions contro il Manchester City il prossimo 10 giugno alle 21 a Istanbul. Non è tanto questa la notizia che fa arrabbiare tifosi e cittadini, quanto il fatto che un politico abbia fatto man bassa di biglietti per se e per i suoi amichetti. Ma vediamo cosa è successo.

L’immagine sta girando parecchio nelle ultime ore, con commenti molto indignati. Si va da “ecco dove sono finiti i biglietti” a “intanto gli interisti normali restano a casa”. La foto è quella di una lettera firmata dal vice presidente dell’Inter Club Parlamento, il deputato milanese di centrodestra Alessandro Colucci, segretario della Camera, eletto nel 2022 con la lista Noi Moderati. Si rivolge agli iscritti al club, una quarantina fra deputati senatori più oltre 150 fra commessi, autisti, assistenti e impiegati, scrive:

“Cari amici, in riferimento alla finale di Champions League di Istanbul in queste ultime ore il Presidente (dell’Inter club Parlamento, ndr) Ignazio La Russa ha lavorato per ottenere le migliori condizioni“. Seguono i dettagli del pacchetto: 1.090 euro fra volo, assicurazione e spese di agenzia (la stessa a cui si appoggia l’Inter), più 180 di biglietto che dovrà essere “scaricato direttamente dal portale della Uefa a ricezione del codice di conferma”. Partenza da Milano il 9 giugno, alla vigilia della partitissima col Manchester City, e ritorno nella notte dopo la finale.

Dalla lettera non si evincono particolari privilegi per i parlamentari: pagano di tasca propria il viaggio (come fece lo stesso La Russa quando, in ferie, assistette a Benfica-Inter a Lisbona) e acquistano i biglietti tramite Uefa, come qualsiasi tifoso iscritto a un club. Anzi si precisa che “la prenotazione non è vincolante” e lo stesso Colucci spiega: “Vogliamo contare quanti nostri iscritti vorrebbero partire. Ma per quanto riguarda i biglietti non abbiamo certezza che tutti li avranno, né abbiamo trattamenti di favore rispetto ad altri Inter club”.

Il fatto che una simile comunicazione abbia generato un tam tam indignato rende conto del clima che si è creto attorno alla finale di Champions: a Milano sembra che chiunque tifi Inter non veda l’ora di partire, e probabilmente è davvero così. La curva nord di Milano, dopo avere disertato per protesta il tifo per il primo quarto d’ora della finale di Coppa Italia, si è riunita l’altra sera al tradizionale ritrovo del Baretto di San Siro per discutere il da farsi.

Secondo i calcoli dei coordinatori della curva, al tifo organizzato finiranno poche centinaia dei 20mila tagliandi riservati ai sostenitori interisti. Ne vorrebbero di più, rivendicando il proprio ruolo nel sostenere la squadra. Un ruolo che, d’altra parte, ha riconosciuto lo stesso Simone Inzaghi, che dopo la vittoria per 2-1 sulla Fiorentina ha detto: “Abbraccio i nostri tifosi. Per venti minuti non ci hanno incitato, quando sono entrati in partita loro l’abbiamo fatto anche noi”.

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