Renzi e La Russa hanno avuto un acceso botta e risposta al Senato. Sentite cosa si sono detti.
Botta e risposta in Aula tra Matteo Renzi e il presidente del Senato, Ignazio La Russa, sulle vicende processuali dell’ex premier. Come premessa di un ragionamento politico sul traffico di influenze, Renzi ha ricordato di non essere mai stato accusato di quel reato: “Dei molteplici processi che mi hanno riguardato è l’unica materia che non mi hanno ancora contestato. L’hanno fatto a Beppe Grillo, non a me – ha detto -. Quindi mi sento libero di poter esprimere una considerazione politica”. A quel punto La Russa ha commentato: “C’è sempre tempo”, aggiungendo qualche secondo dopo: “Scherzo”. Il leader di Italia viva, ha replicato: “Sì senatore, comunque io direi ‘Ognuno pensi al suo’ ché ciascuno ha i suoi problemi”.
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Quindi è scoppiato un acceso scontro tra Renzi e il senatore Pd Francesco Boccia. “Essendo la quinta volta che il senatore Bazoli (del Pd, ndr) interviene spiegando come il Pd condivida le posizioni del senatore Scarpinato (del M5s, ndr) mi corre obbligo di fare un ragionamento politico: è bene che in quest’aula risuoni la voce dei tanti amministratori, in stragrande maggioranza del Pd, che da anni chiedono che queste norme (sull’abuso di ufficio e il traffico di influenze, ndr) vengano cambiate e rese al passo con i tempi. Ma il fatto che in quest’aula il Pd abbia scelto di sostenere le tesi di Scarpinato e non dei sindaci del Pd, mi impone di prendere la parola per dire che in questo paese i tanti sindaci e assessori del Pd oggi hanno una risposta positiva alle loro richieste, peccato che arrivi dall’altra parte politica”, ha detto Renzi prendendo la parola.
Poco dopo è intervenuto Boccia per replicare: “Io vorrei che il presidente Renzi, cosi come i tanti colleghi, si sforzassero di compiere fino in fondo il proprio impegno non personalizzando. Perché se ognuno di noi dovesse personalizzare le norme e le leggi, finiremmo per fare ulteriori danni oltre a quelli già fatti. L’appello è di parlare in maniera oggettiva e provare a capire se quel provvedimento peggiora o migliora la vita degli italiani”. Rispetto ai sindaci Pd, ha aggiunto, loro “la pensano esattamente come i gruppi del Pd e come il Pd”. “Avere strumentalizzato alcune dichiarazioni pubbliche di singoli amministratori che sono stati condizionati dalle proprie vicende personali è scorretto e poco opportuno rispetto ai nostri doveri – ha precisato – che dobbiamo avere per assicurare un processo legislativo dignitoso e all’altezza della sfida”.
Renzi ha quindi replicato di nuovo, rivolgendosi ai Dem: “È legittimo che oggi abbiate scelto di stare dalla parte di Scarpinato ma non è legittimo dire che veniate qui a dirci che le posizioni dei sindaci del Pd non contano. Se però ritenete che le loro posizioni non abbiano diritto di cittadinanza in quest’Aula, ebbene io mi assumo la responsabilità politica di portare la voce dei sindaci del Pd che chiedono l’abolizione dell’abuso di ufficio e del traffico di influenze. Tornate in voi e lasciate la caccia ai grillini”