La senatrice 5 stelle scoppia in lacrime mentre parla alla platea! Ecco il vero motivo – IL VIDEO

L’intervento della senatrice del Movimento 5 Stelle, Anna Bilotti, in Senato è stato un momento di grande emozione e riflessione sul tema della salute mentale. Con la voce spezzata dalle lacrime, la parlamentare ha preso la parola per commentare la tragica scomparsa di un giovane di 27 anni, suicidatosi lanciandosi nel vuoto dal parcheggio multipiano dell’Università di Salerno. Le sue parole hanno toccato profondamente l’aula, mettendo in luce il silenzio, la solitudine e lo stigma che ancora oggi circondano il disagio psicologico.

Un Messaggio Doloroso: “Scusatemi”

Bilotti ha aperto il suo intervento citando l’ultima parola lasciata dal giovane alla sua famiglia: “Scusatemi”. Un messaggio breve, ma carico di dolore e disperazione. Il ragazzo, che frequentava l’Università di Salerno, non ha trovato altra via d’uscita dal proprio malessere se non il gesto estremo di togliersi la vita. La senatrice, che ha studiato nella stessa università, ha espresso tutta la sua tristezza e sgomento di fronte a questa tragedia.

“Vede, Presidente,” ha dichiarato Bilotti rivolgendosi al Senato, “sono stata titubante prima di chiederle la parola in quest’aula su questa tragedia immane.” Il timore della parlamentare non era dovuto alla difficoltà del tema, ma alla paura di non trovare “le parole giuste”, consapevole che, di fronte a un dramma così grande, nessuna parola potrebbe davvero colmare il vuoto lasciato da una vita spezzata.

Lo Stigma della Salute Mentale: “In Terapia Non Ci Vanno i Pazzi”

Uno dei punti più toccanti del discorso è stato il richiamo alla necessità di abbattere lo stigma che ancora oggi grava sulla salute mentale. Bilotti ha sottolineato come esista ancora un pregiudizio diffuso secondo cui “in terapia ci vanno i pazzi” o, peggio, che chi soffre di disagio psicologico debba vergognarsi di chiedere aiuto. Questo pregiudizio è una delle cause principali della mancata assistenza a chi soffre, portando spesso a conseguenze tragiche come il suicidio.

La senatrice ha evidenziato la necessità di un cambiamento culturale, affinché la società impari a riconoscere la sofferenza mentale come una malattia che merita attenzione, cura e rispetto, al pari di qualsiasi altra patologia fisica. “Siamo chiamati a contrastare lo stigma,” ha ribadito con forza, sottolineando il ruolo della politica nel promuovere una maggiore consapevolezza e accessibilità ai servizi di supporto psicologico.

“Mi Vergogno di Questa Società”

Uno dei passaggi più potenti del discorso è stato il momento in cui Bilotti ha espresso senza mezzi termini la sua vergogna. “La verità, Presidente, è che io mi vergogno. Mi vergogno di appartenere a una società in cui un ragazzo non trova un altro modo per affogare il suo malessere che togliersi la vita.” Un’affermazione dura, che evidenzia l’incapacità collettiva di fornire ai giovani strumenti adeguati per affrontare la sofferenza interiore.

Le sue parole hanno risuonato come un atto d’accusa contro un sistema che non riesce a prevenire simili tragedie e che lascia le persone sole nel loro dolore. Una società in cui il disagio psicologico viene spesso minimizzato, ignorato o ridicolizzato, invece di essere trattato con la serietà che merita.

La Necessità di Interventi Concreti

L’intervento della senatrice non si è fermato alla denuncia, ma ha anche sollecitato un impegno concreto da parte delle istituzioni. Ha ribadito l’urgenza di investire maggiormente nella salute mentale, aumentando i fondi destinati ai servizi di supporto psicologico nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro. Ha inoltre sottolineato l’importanza di campagne di sensibilizzazione per educare la popolazione e combattere il tabù che ancora circonda il tema.

L’episodio del giovane di Salerno non deve restare un caso isolato di cui ci si dimentica dopo pochi giorni. Deve diventare un punto di partenza per un cambiamento reale. La senatrice ha chiesto un impegno collettivo per far sì che nessun altro giovane si senta così solo da considerare il suicidio come unica via d’uscita.

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Conclusione: Un Appello alla Responsabilità Collettiva

Il discorso della senatrice Bilotti ha scosso l’aula del Senato, ricordando a tutti l’urgenza di affrontare il tema della salute mentale con la serietà che merita. Il suicidio di un giovane è una sconfitta per l’intera società, un segnale d’allarme che non può essere ignorato.

Le sue parole rimangono impresse come un monito per tutti: istituzioni, famiglie, scuole e comunità devono lavorare insieme per creare un ambiente in cui nessuno si senta abbandonato nel proprio dolore. Serve un cambiamento culturale e politico, affinché nessun altro debba mai più scrivere un ultimo messaggio di scuse prima di andarsene per sempre.
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