Landini sbotta a DiMartedì e attacca il governo Meloni sui lavoratori. Ecco il video del suo intervento in diretta.
Landini sbotta a DiMartedì e attacca il governo Meloni sui lavoratori. Maurizio Landini (CGIL) attacca il governo: “I lavoratori dipendenti tengono in piedi il Paese, lo dico in modo molto chiaro: io sono per il rispetto per la democrazia, ma non sono disponibile ad essere cornuto e mazziato”.
Le parole di Landini da Floris
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“L’aumento dei salari e la lotta alla precarietà sono due punti fondamentali che vogliamo mettere al centro. Quest’anno ci sono più di 12 milioni di lavoratori che devono rinnovare i contratti, compresi quelli che lavorano nei campi da lavoratore dipendente, noi vogliamo che gli aumenti ci siano. Lo diciamo alle imprese e al governo. Se non aumentano i salari noi siamo pronti a fare tutte le battaglie necessarie, non escludendo nessuna forma, perché in gioco c’è la dignità del lavoro, la dignità del Paese”. Ad affermarlo è il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini intervistato da Giovanni Floris a di Martedì su La7.
Mentre sul caso Stellantis Landini spiega. Nei confronti di Stellantis «trovo singolare accusare di morbidezza la Fiom e la Cgil che sono quelle che si sono battute e hanno pagato prezzi pesantissimi». Lo dice oggi Maurizio Landini, segretario generale del sindacato, rispondendo alle frasi di Carlo Calenda. «Le responsabilità non le hanno i lavoratori, ma chi ha i soldi e chi ha governato e aveva le leve per intervenire. Esigo il rispetto per la Fiom e la Cgil». Che, ricorda Landini, «hanno chiesto già nella crisi del 2010» l’intervento dello Stato «come avviene alla Volkswagen, Renault o Stellantis lato francese. L’abbiamo ripetuto nel 2020 quando Fca chiese un prestito al governo. In ogni caso i sindacati metalmeccanici, unitariamente, hanno chiesto a Stellantis e governo un tavolo per garantire la produzione in Italia e noi li sosteniamo».