L’ex magistrato antimafia Roberto Scarpinato, ora rappresentante del Movimento 5 Stelle, ha espresso forti critiche nei confronti della recente legge approvata dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio. In un’intervista, Scarpinato ha delineato un quadro preoccupante del futuro giuridico e sociale dell’Italia, definendola “la patria della corruzione”.
Abolizione del Reato di Abuso d’Ufficio: Un Grave Passo Indietro
Scarpinato ritiene che l’abolizione del reato di abuso d’ufficio rappresenti un acceleratore della decadenza del Paese. Ha paragonato l’Italia a un nuovo feudalesimo, dove esistono “tribunali speciali” per i privilegiati e “tribunali comuni” per il popolo. Questa distinzione giuridica, secondo Scarpinato, viene realizzata attraverso complesse operazioni tecniche che la maggior parte della popolazione fatica a comprendere.
Un Sistema Giuridico a Due Velocità
L’ex magistrato descrive un sistema giuridico duale: un diritto penale per i colletti bianchi, che possono agire impunemente senza alcun rischio di sanzioni, e un diritto penale spietato riservato alla gente comune. Come esempio di questo doppio standard, Scarpinato ha citato la crociata di Nordio contro le intercettazioni, che poi ha incluso intercettazioni per reati minori come l’accattonaggio e i rave.
Clientelismo e Voto di Scambio
La nuova legislazione, secondo Scarpinato, favorisce il clientelismo e il voto di scambio. Gli amministratori pubblici potrebbero usare il potere pubblico per premiare i sostenitori e penalizzare gli oppositori, portando a un proliferare di comportamenti che privilegiano la propria clientela piuttosto che il merito. Questo sistema, sostiene Scarpinato, ha contribuito alla caduta della qualità della classe dirigente italiana e rappresenta uno schiaffo per i giovani meritevoli che non hanno le stesse protezioni.
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Riduzione delle Sanzioni per Corruzione e Peculato
Un altro punto critico riguarda la riduzione delle sanzioni per il peculato per motivi egoistici. Scarpinato evidenzia come, con la nuova riforma, le pene siano notevolmente ridotte, permettendo agli amministratori di distrarre fondi pubblici con minori conseguenze. La complessità tecnica di queste modifiche rende difficile per l’opinione pubblica comprendere appieno l’impatto di tali cambiamenti.
La Crisi delle Carceri: Un Problema Irreversibile
Scarpinato ha anche affrontato il tema delle carceri italiane, affermando che la crisi è irreversibile finché saranno popolate esclusivamente da persone dei ceti più bassi. I colletti bianchi, grazie a un sistema giuridico favorevole, riescono a evitare la prigione, lasciando i poveri a marcire in condizioni di invivibilità. Per rendere il carcere più civile, secondo Scarpinato, è necessario includere anche i colletti bianchi.
Le parole di Roberto Scarpinato dipingono un quadro fosco della giustizia italiana, criticando aspramente la legge Nordio e il sistema giuridico che favorisce i potenti a scapito dei cittadini comuni. Le sue osservazioni sollevano importanti questioni sulla direzione futura del Paese e sulla necessità di una riforma che ripristini l’equità e la giustizia per tutti.