Alfredo Cospito è il primo anarchico ad essere stato arrestato, sottoposto al 41-bis. Da tempo sta protestando e rifiutandosi di mangiare, ha perso 40 chili e le sue condizioni di salute sono in peggioramento.
L’Alto Commissariato per i diritti umani, in attesa di esprimersi in merito al suo caso, chiede all’Italia che vengano rispettati la dignità e dell’umanità di Alfredo Cospito.
La richiesta è arrivata il primo marzo ed è stata notificata alla rappresentanza del Governo Italiano.
L’Onu in una lettera di richiamo scrive: “In attesa della decisione sul merito della petizione individuale presentata per Alfredo Cospito – fanno sapere in un comunicato il legale e il presidente di A buon diritto Luigi Manconi – il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha deciso di applicare una misura provvisoria che consiste nel richiedere all’Italia di assicurare il rispetto degli standard internazionali e degli articoli 7 (divieto di tortura e trattamenti o punizioni disumane o degradanti e divieto di sottoposizione, senza libero consenso, a sperimentazioni mediche o scientifiche) e 10 (umanità di trattamento e rispetto della dignità umana di ogni persona privata della libertà personale) del Patto internazionale sui diritti civili e politici in relazione alle condizioni detentive di Alfredo Cospito” avrebbe concluso.
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Nel frattempo è divenuta pubblica nella versione integrale, una lettera, che Cospito avrebbe scritto dal carcere di Opera, Milano, a gennaio: “Oggi sono pronto a morire per far conoscere al mondo cosa è veramente il 41 bis. La mia morte – affermava – porrà un intoppo a questo regime”, convinto che “i 750 che lo subiscono da decenni possano vivere una vita degna di essere vissuta, qualunque cosa abbiano fatto”.
“Porterò avanti la mia linea fino alle estreme conseguenze – annunciava – non per un ricatto ma perché questa non è vita. Se l’obbiettivo dello Stato italiano è quello di farmi dissociare dalle azioni degli anarchici fuori, sappia che io ricatti non ne subisco da buon anarchico. Non mi sono mai associato ad alcuno – rivendicava – e quindi non posso dissociarmi da alcuno, l’affinità è un’altra cosa. Ho sempre rivendicato con orgoglio le mie azioni -aggiungeva, riferendosi ad esempio alla gambizzazione, nel 2012, dell’allora ad di Ansaldo nucleare Roberto Adinolfi – e mai criticato quelle degli altri compagni, tanto meno in una situazione come quella in cui mi trovo” conclude la lettera.
È chiaro che con questa azione la Commissione sta per la prima volta mettendo in dubbio la legittimità del regime 41bis rispetto alle convenzioni internazionali. Il Comitato informa inoltre lo stato italiano di aver registrato il caso di Alfredo Cospito con il numero di registro, e di essere in attesa di ottenere maggiori informazioni per raggiungere una decisione finale sul caso. Le misure urgenti hanno effetto immediato” ha concluso.