Il settimanale Economist ha emesso un severo giudizio sulla Nota di aggiornamento al Def, appena pubblicata dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. L’articolo evidenzia l’insostenibilità dei piani di spesa attuali, sottolineando la critica situazione finanziaria dell’Italia. La pubblicazione fa notare che il rendimento del bund tedesco a dieci anni ha superato il 3% per la prima volta in oltre un decennio, mentre i tassi di interesse sul debito italiano si sono avvicinati al 5%, il livello più alto dalla crisi del debito sovrano della zona euro nel 2012. Questo è particolarmente preoccupante, considerando che l’Italia è uno dei paesi più indebitati del blocco.
L’Economist mette in evidenza la sfida unica che l’Italia affronta a causa della sua crescita economica lenta, prevista a meno dell’1% quest’anno, e del debito che nel 2022 rappresentava il 144% del PIL. Il deficit e un possibile aumento dei tassi di interesse potrebbero rendere il debito pubblico italiano insostenibile.
Il differenziale di rendimento italiano è aumentato immediatamente dopo l’annuncio dei piani di bilancio del governo il 27 settembre scorso. Se la spesa non viene contenuta, Meloni rischia di entrare in conflitto con la Commissione Europea, la Banca Centrale Europea e i mercati finanziari. Nonostante le critiche all’irrealismo delle norme e dei vincoli europei, è improbabile che un governo indebitato tagli in modo significativo la spesa pubblica, poiché tali misure sono impopolari.
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L’Economist sottolinea che l’Italia è ora in balia degli investitori e della Banca Centrale Europea. La BCE non interverrà a favore dell’Italia se il paese non rispetta la disciplina di bilancio, e i suoi aiuti sono condizionati all’evitare aumenti ingiustificati degli spread. La BCE presto chiuderà anche i suoi programmi di acquisto titoli, il che potrebbe causare ulteriori turbolenze sui mercati.
Il settimanale suggerisce che Meloni potrebbe prendere in considerazione una frenata della spesa per evitare futuri problemi finanziari, ma è più probabile che attenda che i nervosi investitori e l’aumento dei costi di finanziamento costringano il governo ad agire.
In sintesi, l’Economist mette in guardia sull’urgente necessità di affrontare la questione della spesa pubblica in Italia, data la crescente pressione sui tassi di interesse e l’indebitamento elevato. Si prevede che Meloni debba prendere decisioni difficili per evitare una collisione con le istituzioni europee e per mantenere la stabilità finanziaria del paese.