Nel corso della sua partecipazione al programma “DiMartedì” condotto da Giovanni Floris su La7, l’attore Leo Gullotta ha espresso dure critiche nei confronti del governo di Giorgia Meloni. Rispondendo alla domanda di Floris se gli piacesse l’attuale governo, Gullotta ha risposto senza mezzi termini: “No assolutamente. Sono un cittadino di 78 anni che esprime le sue opinioni… non ho mai visto un periodo così pesante per il Paese come quello attuale”.
Gullotta ha descritto Giorgia Meloni come “una donna intelligente e furba” ma l’ha accusata di non aver fatto i conti con il proprio passato e di essere “attorniata da fascisti in tutti i sensi”. L’attore ha inoltre criticato la presunta mancanza di trasparenza del governo, sostenendo che Meloni “non vuole assolutamente conferenze stampa, vuole comandare, vuole avere questo segno del comando”.
Oltre alle accuse personali, Gullotta ha sollevato preoccupazioni su diverse questioni sociali ed economiche trascurate dal governo, come i posti di lavoro, la sanità e la lotta alla mafia, citando il caso di Cutro come esempio di mancanza di informazioni: “Che fine ha fatto Cutro? Non si sa niente, non si deve sapere niente”.
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L’attore ha anche espresso timori per la libertà nel Paese, facendo riferimento alle presunte restrizioni imposte dal governo e alla gestione delle recenti elezioni, indicando che l’astensionismo è un segnale di insoddisfazione verso il governo: “C’è l’astensione, questo vuol dire che tantissime persone non amano questo governo”.
Infine, Gullotta ha riconosciuto i limiti dell’opposizione, pur mostrando un certo ottimismo per il futuro con la leadership di Elly Schlein nel tentativo di “arrampicarsi su questa cima e portarci qualche cosa”, definendo Pier Luigi Bersani “un politico fantastico”.
Le dichiarazioni di Gullotta riflettono un profondo dissenso nei confronti del governo Meloni e mettono in luce le divisioni politiche attuali in Italia, evidenziando le tensioni tra le diverse visioni del futuro del Paese.
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