In questi giorni non si parla d’altro che dello stop improvviso al Reddito di Cittadinanza. Anche ieri ne ha parlato Giuseppe Conte in diretta dalla Camera dei deputati. Oggi si viene a sapere che anche la ministra Calderone del Lavoro ha ammesso che quel famoso sms con cui i percettori sono stati avvisati dello stop non è stato il massimo, da parte del governo. Ecco cosa ha pubblicato Conte sui social:
“Probabilmente l’sms era scritto in un modo che non ha dato una rassicurazione e a qualcuno ha creato delle tensioni”. Così si è finalmente espressa la ministra del lavoro Marina Calderone. Ammette quel che è chiaro a tutti e che il Governo fingeva fino a ieri di ignorare: a seminare il panico fra i cittadini sono state oltre alle scelte del Governo anche i grossolani errori di comunicazione a persone che sono in condizione di grave difficoltà. Un sms “impreciso” quello dell’Inps dice oggi la Ministra. In realtà, il messaggio è stato falso e fuorviante” si legge nel post di Conte.
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Nel frattempo continuano le proteste in tutta Italia di ex percettori che manifestano per questo improvviso stop al sussidio. Un gruppo di circa 200 persone si è radunato a Napoli, nella zona di Porta Capuana, e si è mosso in corteo in direzione del centro città. Davanti al gruppo dei manifestanti, controllato dalle forze dell’ordine, c’era lo striscione ‘Il reddito di cittadinanza non si tocca. Vogliamo dignità e lavoro’. A manifestare precari storici e disoccupati organizzati, riporta l’Ansa.
Non sono mancati anche cori contro la premier Giorgia Meloni: ‘Reddito non c’è più, Meloni a testa in giù’, recita uno di essi. Il corteo dei manifestanti, giunto in piazza Garibaldi e si è spostato verso la sede di Fratelli d’Italia, che si trova all’inizio di Corso Umberto. Il portone d’ingresso è protetto da tre camionette della polizia davanti alle quali ci sono due file di agenti in tenuta antisommossa. Tanti gli striscioni esposti tra cui uno molto grande che recita ‘Lavoro o non lavoro, vogliamo campare. Lottiamo uniti per il reddito universale. Giù le mani dal reddito’.
Il gruppo dei manifestanti contro l’abolizione del reddito di cittadinanza si è poi fermato per pochi minuti davanti alla sede dell’Inps, in via Alcide De Gasperi.
Successivamente lo spostamento verso il Comune, cui è stato diretto il coro ‘Assassini’. Il Comune è accusato da alcuni rappresentanti di disoccupati e precari, di mancati interventi contro l’abolizione del reddito di cittadinanza.
La Prefettura di Napoli ultima tappa del corteo dei manifestanti che hanno sfilato per dire no all’abolizione del reddito di cittadinanza. Davanti alla sede territoriale del governo esposti striscioni e gridati cori per il lavoro. Alcuni dei portavoce dei manifestanti hanno chiesto un incontro con un rappresentante della Prefettura.