Non c’è dubbio che la frase sul cosiddetto “pizzo di Stato” pronunciata da Giorgia Meloni prima delle amministrative abbia fatto scalpore. Ma ricordiamo un attimo cosa è successo. Meloni aveva detto che “L’evasione devi combatterla dove sta: big company, banche, non sul piccolo commerciante a cui chiedi il pizzo di Stato solo perché devi fare caccia al reddito più che all’evasione fiscale”.
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Non un bel sentire da una presidente del Consiglio, men che mai in Sicilia. Tra l’altro i tributi sono previsti da leggi approvate dal Parlamento in ottemperanza di quanto prevede l’articolo 53 della Costituzione: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Certo non staremo a dire – come un ex ministro del Mef – che le “tasse sono una bella cosa”, soprattutto quando il sistema fiscale è squilibrato e iniquo come quello vigente, debole con i forti e forte con i deboli, persecutore dei redditi fissi (retribuzione e pensioni), più in difficoltà con quelli da lavoro autonomo, spesso impotente nei confronti dell’IVA; con tante vie d’uscita, agevolazioni, regimi speciali.
Sull’argomento è intervenuto Ettore Licheri del Cinque Stelle. Il senatore grillino è tornato a parlare della manifestazione M5S di sabato scorso: “Tutti si sono dimenticati che in quella piazza di sabato scorso era presente la politica che si sente abbandonata e di quell’Italia che oggi sta facendo fatica a fare la spesa. Quindi prima di dire agli italiani che le tasse sono “pizzo di Stato, pensiamoci bene. Le tasse, e questo dovete dirlo in tv, servono a pagare i servizi, la scuola, i trasporti, la sanità” ha detto Licheri in collegamento al Tg4.