L’episodio di Report andato in onda ieri sera su Rai3 ha acceso i riflettori su una vicenda che, se confermata, potrebbe rappresentare una ferita profonda per la democrazia italiana. Al centro dell’inchiesta, le elezioni politiche del 2022 nel collegio di Cosenza 2, un territorio chiave in Calabria. La trasmissione ha messo in luce presunte irregolarità nello scrutinio delle schede elettorali che, secondo molti, gettano ombre pesanti sulla regolarità del voto.
Le Denunce del Movimento 5 Stelle
Francesco Silvestri, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, ha definito l’inchiesta “inquietante e dirompente”. Nel suo intervento, Silvestri ha sottolineato come queste presunte anomalie confermino ciò che il M5S denuncia da anni: il rischio di gravi compromissioni nel processo elettorale, specialmente in regioni storicamente segnate da dinamiche controverse. Il capogruppo ha lanciato un appello a tutte le forze politiche per affrontare con senso civico il problema, evidenziando che la questione non riguarda solo un seggio parlamentare, ma uno dei principi fondamentali della Repubblica: la trasparenza e regolarità delle elezioni.
“La riapertura delle schede bianche e l’emersione di voti contrassegnati,” ha dichiarato Silvestri, “non solo scredita la Giunta delle Elezioni della Camera, ma mina la credibilità delle istituzioni repubblicane.”
Il Caso delle Schede Bianche Contrassegnate
Un punto centrale dell’inchiesta riguarda la riapertura delle schede bianche del collegio. Secondo quanto emerso, circa 400 schede inizialmente considerate bianche presentavano, invece, delle contrassegnature, principalmente a favore di liste di centrodestra. Questi voti sono stati riassegnati ad Andrea Gentile, candidato di Forza Italia, che aveva inizialmente perso la competizione elettorale. Gentile, nipote di Pino Gentile, storico politico calabrese, aveva presentato ricorso alla Camera dei Deputati, chiedendo una revisione dei risultati.
La trasmissione Report ha inoltre rivelato come alcune delle dichiarazioni di cittadini calabresi, utilizzate nel ricorso, provenissero da persone vicine al candidato stesso. Tra queste, spicca il caso di Enrico Francesco Monaco, ex consigliere comunale e “gentiliano di ferro”, che non solo ha rilasciato una testimonianza, ma avrebbe portato intere famiglie ai seggi durante le elezioni.
Il Silenzio di Andrea Gentile
Andrea Gentile, raggiunto dai giornalisti di Report, ha scelto di non rispondere alle domande sulla vicenda delle schede bianche. Questo silenzio, unito alla complessità del caso, ha sollevato ulteriori dubbi e richieste di chiarimento da parte dell’opinione pubblica. L’assenza di una risposta concreta alimenta il timore che le irregolarità possano essere il frutto di un disegno più ampio, volto a influenzare i risultati elettorali.
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Implicazioni Politiche e Istituzionali
Le implicazioni del caso vanno oltre il singolo seggio parlamentare. La Giunta delle Elezioni della Camera, organo preposto a garantire la regolarità del processo elettorale, si trova ora sotto i riflettori. La vicenda mette in discussione la fiducia dei cittadini verso le istituzioni, in un contesto già segnato da un preoccupante aumento dell’astensionismo.
Come ha evidenziato Silvestri, l’indifferenza delle altre forze politiche è allarmante. La battaglia del Movimento 5 Stelle, condotta “in solitudine” fino a oggi, potrebbe ora trovare nuovo slancio, ma resta la necessità di un’azione collettiva per salvaguardare la credibilità del sistema democratico.
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