Il professor Alessandro Orsini ha espresso il suo profondo disagio dopo la sua partecipazione al programma “È sempre Carta bianca” condotto da Bianca Berlinguer su Rete4. L’accademico è stato al centro delle polemiche negli ultimi 18 mesi a causa delle sue analisi relative ai conflitti tra Ucraina e Russia.
Orsini ha difeso la sua integrità, affermando: “Non ho detto le cose sull’Ucraina e la Palestina per motivi personali o per cercare il licenziamento. Ho condiviso i risultati delle mie ricerche accademiche su questioni cruciali”. Tuttavia, ha dichiarato che la sua carriera accademica è stata “letteralmente distrutta” a causa delle sue posizioni. Il professor Orsini ha anche rivelato di progettare una possibile fuoriuscita dall’Italia nel futuro, compatibilmente con le esigenze della sua famiglia.
Ha anche sottolineato le ingiustizie e le vendette personali e istituzionali che ha subito nel mondo accademico italiano a causa delle sue analisi sulla guerra e l’interesse nazionale. Orsini ha lamentato minacce dirette e indirette alla sua carriera e ha accennato a ulteriori ritorsioni imminenti, senza entrare nei dettagli.
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Il professore di sociologia del terrorismo internazionale ha concluso il suo sfogo con un ringraziamento a coloro che lo sostengono e seguono il suo canale YouTube. Durante il programma con Bianca Berlinguer, Orsini ha partecipato a un acceso dibattito sulla situazione in Medio Oriente e ha difeso la necessità di motivare le sue affermazioni per innalzare il livello del dibattito pubblico in Italia.
Tuttavia, la conduttrice ha mostrato poca comprensione per le spiegazioni dettagliate del professor Orsini, sottolineando le differenze di approccio nel dibattito pubblico. La discussione ha messo in evidenza le sfide che affronta Orsini nel cercare di elevare il livello del dibattito in un contesto nazionale che ritiene “sconsiderato” e “ignorante” in materia di sicurezza internazionale.
Lo sfogo su Facebook di Alessandro Orsini
Ecco il suo post su Facebook: “Vorrei rispondere a coloro che dicono che avrei detto le cose che ho detto sull’Ucraina e la Palestina per avere un ritorno personale invocando il mio licenziamento. Per avere rivelato i risultati delle mie ricerche accademiche su questi temi drammatici, la mia carriera accademica è stata letteralmente distrutta. In Italia non ho più un futuro e progetto la mia fuoriuscita dal mio amato Paese ormai da tempo, al momento opportuno, compatibilmente con i tempi legati ai bisogni della mia famiglia illuminata da un bimbo meraviglioso. Nel mondo accademico italiano, sono sottoposto a una quantità impressionante di ingiustizie, di angherie e di vendette personali e istituzionali per le mie analisi sulla guerra a tutela dell’interesse nazionale del mio Paese, tutti i giorni della mia vita. Molte altre vendette e ritorsioni mi attendono nell’università italiana. Il sistema universitario italiano mi sta semplicemente fornendo una quantità impressionante di incentivi a trasferirmi in un altro Paese con minacce dirette e indirette alla carriera, alcune delle quali già eseguite. Per il resto, grazie a tutti coloro che mi vogliono bene e che mi sostengono e che si sono iscritti al mio canale youtube (85.000 iscritti: grazie di cuore).”