Ecco cosa ha rivelato il macchinista che ha fatto fermare il treno a Ciampino per far scendere Lollobrigida.
Secondo quanto riportato da La Stampa, il macchinista del Frecciarossa fermato a Ciampino da #Lollobrigida si sarebbe opposto alla fermata. Ebbene sì. In risposta, il ministro dell’Agricoltura avrebbe chiamato l’amministratore delegato di Trenitalia, ottenendo la fermata ad-hoc.
Come sono andate le cose
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Mercoledì il Fatto Quotidiano aveva pubblicato un articolo in cui raccontava che un treno Frecciarossa su cui viaggiava Lollobrigida avesse fatto una “fermata straordinaria” per permettere al ministro di arrivare in orario a un impegno istituzionale. Trenitalia ha confermato la fermata straordinaria, aggiungendo che è una possibilità prevista dal regolamento dell’azienda.
Mercoledì Lollobrigida ha specificato che Trenitalia aveva deciso di fare una fermata straordinaria e di renderla «disponibile alla discesa di tutti. Prima della nota di Lollobrigida la questione aveva suscitato forti polemiche tra tutti i partiti di opposizione. Il Partito Democratico aveva chiesto un’interrogazione parlamentare per chiarire la questione. Giuseppe Conte del M5S aveva detto che quello di Lollobrigida è «un segnale devastante della politica ai cittadini».
Secondo il Fatto, quindi, lo staff del ministro aveva chiesto e ottenuto l’autorizzazione della centrale operativa per far fermare il treno nella stazione di Ciampino, vicino a Roma, sulla linea percorsa dal treno ma in cui non era previsto che venisse fatta una fermata. Il ministro era quindi sceso lì con due membri del suo staff, e aveva poi preso un’auto blu per raggiungere Caivano. «Le motivazioni per cui un treno effettua una fermata straordinaria sono diverse» ha detto Trenitalia a Repubblica. «Fra queste, ad esempio, interventi del 118, presenza a bordo treno di viaggiatori intemperanti o casi di ordine pubblico».