Luca Sommi ha commentato l'omicidio di Giulia Cecchettin. Ecco cosa ha detto.
“Siamo nel XXI secolo e ancora devo sentire maschio femmina. La cultura crea uomo e donna. Se si rimane allo stato naturale, la pulsione primitiva dell’uomo è procreare e uccidere. La società moderna ci dà regola affinché queste pulsioni siano tenute a bada. E quando questa regola viene riconosciuta giusta, inizia a entrare nella quotidianità. Oggi più che mai dobbiamo fare in modo che milioni di ragazze uccise dal maschio, questo essere abominevole che usa la forza nei confronti delle femmine. La forza fisica di cui l’uomo è dotato non dev’essere mai usata nei confronti delle donne. Non è soltanto l’uomo nei confronti delle donne. Ma dei bambini, degli anziani, degli animali. Perché nella società della cultura la violenza non è più ammessa. Nemmeno il pensiero” spiega Sommi nel suo video. Trovate il filmato integrale in fondo all’articolo.
Come proseguono le indagini
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“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Intanto arrivano le prime ricostruzioni del delitto. Giulia Cecchettin è stata accoltellata la prima volta da Filippo Turetta mentre, alle 23:18 di sabato 11 novembre, si trovava nel parcheggio davanti alla sua casa. Poi, dopo averla immobilizzata probabilmente con il nastro adesivo, il ragazzo ha spinto l’ex fidanzata in auto, ha raggiunto in pochi minuti la zona industriale di Fossò, e qui l’ha aggredita nuovamente, mentre lei tentava una fuga, ferendola a morte. Lo si legge nelle carte del gip di Venezia che ha emesso lunedì nei confronti di Filippo Turetta la nuova ordinanza di custodia cautelare per omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e dal sequestro di persona. Trasmessa in Germania la richiesta di estradizione. L’estradizione, dicono alla procura tedesca, “in pochi giorni”.
Che cosa è successo a Giulia: l’aggressione dell’ex fidanzato Secondo la ricostruzione delle carte della Procura, Giulia e Filippo erano andati al centro commerciale di Marghera e avevano cenato con un panino. Quindi lui l’ha riportata a casa, ma nel parcheggio vicino all’abitazione di Giulia l’ha colpita la prima volta, forse già con un coltello, che verrà ritrovato, senza manico, dai carabinieri. Un residente della zona, riporta la Repubblica, ricorderà di aver sentito la voce di una ragazza che gridava “così mi fai male”, e di aver scorto una persona prendere a calci un fagotto a terra.
Il drammatico epilogo
Dopo aver spinto Giulia in auto, Filippo Turetta è ripartito e si è diretto nella zona industriale di Fossò, dove è arrivato alle 23:29. Lì Giulia è riuscita a scendere dall’auto, e probabilmente ha cercato di scappare. Ma lui, inquadrato dalle telecamere di sicurezza dell’area, l’ha inseguita, l’ha raggiunta e l’ha gettata a terra, facendole sbattere la testa contro il marciapiede. A quel punto Giulia non si è mossa più. Filippo Turetta ha caricato la ragazza in macchina e alle 23:50 è ripartito. È bastata mezz’ora per uccidere Giulia. A terra sono rimasti pezzi di nastro adesivo argentato.