Forza Italia ha presentato un progetto di legge che mira a rendere più difficili i sequestri e le confische nei casi in cui individui finiscano sotto inchiesta per reati di mafia. Sì, avete capito bene. L’autore principale di questa proposta è l’onorevole Pietro Pittalis, ed essa si concentra su un emendamento al Codice Antimafia del 2011.
La proposta di Forza Italia si basa su principi esposti nella relazione che accompagna il testo della legge. In particolare, l’obiettivo è trasformare le misure preventive in sanzioni penali, eliminando la possibilità di sequestri e confische fino a una condanna definitiva. Questo rappresenta un cambiamento clamoroso rispetto alla pratica attuale, in cui queste misure possono essere applicate anche in caso di assoluzione durante il processo.
Forza Italia sostiene che il sistema attuale sia gravemente afflittivo per i diritti fondamentali delle persone coinvolte. Il Codice Antimafia è accusato di aver compromesso il sistema di garanzie e protezioni personali poiché le confische vengono attuate senza tener conto dell’attuale pericolosità sociale dell’individuo coinvolto.
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
L’approccio proposto da Forza Italia è diametralmente opposto: puntare a una riduzione delle confische e dei sequestri “facili” e incrementare le tutele per coloro che vengono coinvolti, anche marginalmente, in inchieste relative a reati mafiosi. Un aspetto cruciale della proposta è la definizione di confische e sequestri come misure penali, applicabili solo in caso di condanna definitiva. Questo rappresenterebbe una misura di garanzia importante secondo l’onorevole Pittalis, ma ha suscitato preoccupazioni tra coloro che ritengono che potrebbe compromettere gli sforzi per contrastare le organizzazioni criminali.
La proposta di Forza Italia contiene anche alcune modifiche ai “soggetti destinatari delle misure di prevenzione”. Attualmente, le misure si applicano agli “indiziati di appartenere alle associazioni di cui all’articolo 416-bis del codice penale”, ovvero associazioni mafiose. Tuttavia, Forza Italia ritiene che questa formulazione sia troppo vaga e propone di richiedere che la persona sia “indiziata del reato di cui all’articolo 416 bis del codice penale” e che gli indizi siano “gravi, precisi e concordanti”.
L'ultima "porcata" di Forza Italia sui reati di mafia
La proposta introduce anche un cambiamento importante riguardo all’onere della prova. Attualmente, il Tribunale può decidere la confisca di beni di una persona che “non possa giustificare la legittima provenienza” dei beni stessi. Nella proposta di Forza Italia, l’onere della prova viene spostato a favore dell’indiziato. Ora sarà necessario che il giudice dimostri “sulla base di elementi certi, precisi e concordanti” che i beni provengono da attività criminali o ne costituiscono il reimpiego.
Un ulteriore aspetto della proposta riguarda la “vigilanza prescrittiva”. Attualmente, il Tribunale può intervenire nominando un commissario in caso di contatto episodico tra un imprenditore e un’associazione criminale mafiosa. Forza Italia ritiene che ciò lasci troppa discrezionalità ai magistrati e che sia difficile stabilire in modo chiaro se si tratti di un contatto episodico o continuo. Pertanto, la proposta di legge rafforza i criteri per l’applicazione della vigilanza giudiziaria, richiedendo che questa sia disposta solo in casi molto precisi, quando esistano “gravi, precisi e concordanti” indizi di appartenenza a un’associazione mafiosa.