Roma, 18 dicembre – Nella seduta odierna al Senato, Alessandra Maiorino, vicepresidente del gruppo Movimento 5 Stelle, ha lanciato una dura accusa alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Secondo Maiorino, l’atteggiamento della premier in Aula e le sue scelte politiche confermano una visione distante dalle reali necessità del Paese e vicina, invece, agli interessi di una ristretta cerchia di privilegiati.
Maiorino ha criticato apertamente l’uscita anticipata della Meloni dall’Aula prima degli interventi del Movimento 5 Stelle, affermando che tale comportamento dimostra una difficoltà ad affrontare il confronto diretto. “Giorgia Meloni abbandona l’Aula prima del nostro intervento e conferma che le sue paure più grandi sono il Movimento cinque stelle e i giornalisti, visto che non fa una conferenza stampa da almeno un anno”, ha dichiarato la senatrice.
La vicepresidente del gruppo M5S ha poi utilizzato un’espressione colorita, definendo la premier “la bulla della Garbatella”, un richiamo ironico al quartiere romano dove Meloni è cresciuta. Maiorino ha sottolineato che l’atteggiamento di Meloni in Parlamento, fatto di attacchi e accuse ai rappresentanti delle opposizioni, è inaccettabile e privo di rispetto istituzionale. “Se Giorgia Meloni pensa di poter venire in Parlamento a fare la ‘bulla’ della Garbatella attaccando le nostre senatrici e senatori, si sbaglia di grosso”, ha aggiunto.
Salario minimo e aumento degli stipendi dei ministri
Al centro dell’intervento di Maiorino c’è stata una critica alla recente manovra finanziaria del governo, che ha escluso il salario minimo ma ha previsto un emendamento per aumentare di 7.000 euro lo stipendio dei ministri non eletti. Secondo Maiorino, questa scelta dimostra una confusione tra merito e privilegio da parte del governo: “Giorgia Meloni ha evidentemente un problema di natura semantica: confonde il merito con il privilegio”.
La senatrice ha messo in evidenza come i lavoratori siano stati lasciati senza tutele, mentre gli aumenti salariali per i ministri non eletti sembrano riflettere una logica di favoritismo. “E che merito avrebbero costoro? Che sono amici della premier, mentre i lavoratori non sono amici di nessuno in questo governo”, ha dichiarato con amarezza.
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Il caso Santanché: conflitti di interesse e scandali
Maiorino ha inoltre richiamato l’attenzione sul caso di Daniela Santanché, ministra al centro di polemiche per presunti conflitti di interesse legati alla gestione delle concessioni balneari e altre questioni legali. Secondo la senatrice M5S, il fatto che Santanché mantenga il suo incarico nonostante le controversie dimostra l’assenza di meritocrazia e la prevalenza di logiche di amicizia all’interno del governo Meloni. “Ma come è possibile? È una ministra in conflitto di interessi sui balneari e soprattutto al centro di scandali enormi! Ma Meloni non dice una parola e non riesce a rimuovere quella indegna ministra, perché ha il ‘merito’ di essere sua amica”, ha concluso.
Uno scontro che non si placa
L’intervento di Maiorino è l’ennesima dimostrazione delle tensioni crescenti tra il Movimento 5 Stelle e il governo Meloni. Le critiche del M5S si concentrano non solo sulle scelte politiche, ma anche sullo stile di leadership della premier, accusata di evitare il confronto e di privilegiare gli interessi di una ristretta élite a scapito delle fasce più deboli della popolazione.
Il dibattito in Aula è destinato a continuare, ma le parole di Maiorino evidenziano un’opposizione sempre più determinata a mettere in discussione l’operato dell’esecutivo. La presidente Meloni risponderà a queste accuse o manterrà il silenzio, come sottolineato dalla senatrice pentastellata? L’evolversi della situazione sarà decisivo per capire le dinamiche future tra maggioranza e opposizione.