In un momento di alta tensione al Parlamento Europeo, Manon Aubry, capogruppo della Sinistra Ue e stretta alleata del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, ha duramente criticato Ursula von der Leyen, appena riconfermata al vertice della Commissione Europea. Nel suo discorso infuocato, Aubry non ha risparmiato parole forti, mettendo in luce quelle che considera le gravi mancanze del mandato di von der Leyen.
“In mezz’ora lei non ha mai parlato di povertà e disoccupazione,” ha iniziato Aubry, puntando il dito contro l’indifferenza percepita della Presidente verso le questioni sociali più urgenti. “Lei guadagna più di 30mila euro al mese ma un europeo su tre salta un pasto, esca dalla sua torre d’avorio”. Con queste parole, Aubry ha sottolineato il divario tra l’élite politica e i cittadini comuni, esacerbato, a suo dire, dalle politiche della Commissione.
La critica si è fatta ancora più aspra quando Aubry ha affrontato i temi della trasparenza e dell’integrità. “Non c’è da essere soddisfatti dal suo primo mandato e non c’è motivo di dargliene un secondo. Lei è stata condannata dalla Corte europea per poca trasparenza nei vaccini, oggi non dovrebbe essere qui ma davanti a un giudice,” ha dichiarato con fermezza. Queste parole hanno fatto riferimento alle controversie emerse durante la gestione della pandemia da COVID-19, in particolare riguardo agli accordi sui vaccini.
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Infine, Aubry ha toccato il nervo scoperto delle relazioni internazionali, criticando la Presidente per la sua apparente incoerenza. “Lei ha speso parole per Gaza ma si è fatta fotografare con il criminale Netanyahu,” ha concluso, accusando von der Leyen di ipocrisia nelle sue posizioni sulla politica estera.
Il discorso di Manon Aubry ha risuonato fortemente tra i banchi del Parlamento, attirando l’attenzione mediatica e accendendo un dibattito acceso sulle priorità e le azioni della Commissione Europea sotto la guida di Ursula von der Leyen. La capogruppo della Sinistra Ue ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di mettere a nudo le contraddizioni della politica europea, diventando una voce potente per coloro che si sentono esclusi o trascurati dalle decisioni dell’Unione.
La riconferma di von der Leyen segna un momento cruciale per l’UE, ma il discorso di Aubry è un promemoria che le sfide interne e le critiche non possono essere ignorate se si vuole mantenere la coesione e la fiducia tra i cittadini europei.
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