Non è stata una giornata da ricordare per la premier italiana Giorgia Meloni. Mentre alla Camera il suo governo andava sotto sul Def non senza polemiche, la presidente del consiglio si trovava a Londra per un incontro con il premier Rishi Sunak con l’obiettivo di stringere un accordo di cooperazione internazionale. Ebbene, al suo arrivo a Downing Street, Meloni è stata accolta non proprio benissimo. Leggete cosa è successo.
Al grido di “Refugees in, Meloni out” (rifugiati dentro, Meloni fuori), un gruppo di persone ha protestato davanti a Downing Street, a Londra, mentre era in corso l’incontro tra la premier italiana e il primo ministro britannico. La protesta è stata organizzata da Stand Up To Racism, un’organizzazione autonoma ed erano presenti alcune decine di attivisti. Tra loro anche vari italiani che vivono a Londra e che hanno voluto evidenziare il loro disappunto verso le politiche di accoglienza dei migranti, attualmente in atto sia in Gran Bretagna che in Italia.
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I dimostranti, sorvegliati ad alcune decine di metri di distanza da una mezza dozzina di agenti di polizia, hanno fatto sentire le loro voci scandendo slogan come “Meloni fascista” e “Meloni out, refugees in” (Meloni fuori, i rifugiati dentro). Prima di intonare a chiusura del raduno il canto di ‘Bella Ciao’ in italiano. Hanno inoltre innalzato cartelli con le insegne del movimento antagonista ‘Stop to racism’ e simboli col pugno chiuso, su cui si poteva leggere: “No to fascist Meloni. Refugees welcome”. La contestazione si è affiancata a iniziative separate promosse anche da attivisti del partito laburista britannico e dalla sezione londinese dell’Anpi che hanno scelto di protestare contro la visita della presidente del Consiglio in modo digitale attraverso un ‘tweetstorm’.