Giorgia Meloni è stata contestata all'arrivo del Festival dell'Economia di Trento, ecco il video di quanto accaduto.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata accolta con urla e fischi al suo arrivo a Trento per il Festival dell’Economia. Appena scesa dall’auto, la folla di contestatori, tenuta a distanza dalla polizia, ha iniziato a gridare slogan come “Torna a casa”, “Viva l’Italia antifascista” e “Assassina”. Sugli striscioni dei manifestanti si leggevano scritte contro la guerra a Gaza e contro il governo.
Durante il suo intervento al Festival dell’Economia, la premier ha affrontato diversi temi economici di rilievo. Parlando del Superbonus, ha affermato: “Non ho bisogno di fare cassa sul Superbonus, ma di limitare l’emorragia perché i nostri conti non la reggono e non produce quanto promesso. Stiamo mettendo una stretta perché, con costi di 220 miliardi di euro come il PNRR per ristrutturare solo il 4% degli immobili, altrimenti si rischia di andare fuori controllo”.
Meloni ha poi toccato il tema del Redditometro: “Ho sospeso la norma perché voglio rivederla meglio. Bisogna ragionare sulla norma più efficace contro la grande evasione e per garantire i cittadini”.
Il video della contestazione
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Sull’accertamento fiscale, ha dichiarato: “Voglio vedere meglio cosa fare. Una cosa è colpire i casi intollerabili, come chi possiede una Ferrari e si dichiara nullatenente, un’altra è introdurre una norma che vessi i cittadini. Alcuni nella maggioranza vogliono togliere l’accertamento sintetico, ma temo che così non si possano affrontare i casi più eclatanti”.
A proposito del premierato, ha detto: “È una riforma necessaria in Italia e o la va o la spacca. Nessuno mi chieda di scaldare la sedia o di stare qui a sopravvivere, non sarei la persona giusta per questo incarico”.
Parlando di lavoro, Meloni ha replicato alle critiche di Elly Schlein: “Schlein parla di lavoro povero? Grazie per ricordarci i disastri della sinistra al governo. Quando siamo arrivati, il 54% dei lavoratori attendeva il rinnovo del contratto, oggi è il 35%. Le lezioni da chi ha fatto calare i salari dell’1,5% non le accetto”.
Infine, sul salario minimo ha spiegato: “Temo che nel sistema italiano il salario minimo non dia la risposta cercata, perché abbiamo un’alta contrattazione sindacale. L’Unione Europea stessa, quando parla di salario minimo, esclude sistemi come il nostro. Una legge sulla retribuzione minima oraria a 9 euro potrebbe non essere aggiuntiva, ma sostitutiva. Molti contratti hanno una retribuzione oraria più alta di 9 euro e c’è il rischio di abbassare i salari. Bisogna fare attenzione, ma sono d’accordo che esiste una sacca di lavoro povero su cui intervenire”.