Durante la campagna elettorale, Giorgia Meloni ha più volte dichiarato che “la pacchia è finita” per l’Europa e che, con l’arrivo dei conservatori, sarebbe giunto il momento di un cambiamento radicale, con più Italia e meno Europa. Tuttavia, la probabile rielezione di Ursula von der Leyen a Presidente della Commissione Europea suggerisce che queste promesse potrebbero non essere così facili da mantenere.
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In un’intervista a “Prima di domani” su Rete4 di Luca Sommi, è emerso come i numeri e le dinamiche politiche siano determinanti nel mantenere lo status quo. Le parole di Meloni, che prefiguravano un’Europa trasformata dai conservatori, sembrano scontrarsi con la realtà di una von der Leyen che, con il sostegno anche dei conservatori, riesce a mantenere la sua posizione.
Meloni aveva promesso un’Europa diversa, meno focalizzata sulle istituzioni europee e più incline a valorizzare gli interessi nazionali italiani. Tuttavia, la situazione politica attuale dimostra che le campagne elettorali sono spesso piene di promesse difficili da realizzare. La rielezione di von der Leyen con una maggioranza simile a quella precedente, anche se ora con il sostegno dei conservatori, indica che il cambiamento radicale promesso non è avvenuto.
Le dichiarazioni elettorali, come sottolineato nell’intervista, spesso non si traducono in realtà politica. I numeri e gli equilibri di potere all’interno delle istituzioni europee rimangono determinanti, indipendentemente dalle promesse fatte durante le campagne elettorali. Meloni, come molti altri politici, potrebbe dover fare i conti con una realtà molto più complessa di quanto prospettato agli elettori.
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