ono passati due mesi dall’arresto del boss Matteo Messina Denaro, ma la vicenda dell’ex latitante continua a far discutere.
Dopo l’arresto della sorella Rosalia Denaro segue quella di due coniugi che secondo le indagini avrebbero favorito la latitanza del boss.
Emanuele Bonafede, nipote del boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede, e la moglie Lorena Ninfa Lanceri sono stati arrestati oggi per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dal metodo mafioso.
Ad incastrati da una foto del boss mentre fuma un sigaro e tiene in mano un bicchiere da cognac, scattata a casa dei due coniugi. La foto, nel salotto dell’abitazione, risale a qualche anno fa e mostra solo il corpo dell’allora latitante.
La donna, Lorena Lanceri, sarebbe stata molto legata a Matteo Messina Denaro scrive in una lettera: “ Sei il regalo della mia vita”. La donna per essere tutelata veniva chiamata dal boss Diletta
Nel 2019 la donna scriveva in una lettera: “Il bello nella mia vita è stato quello di incontrarti, come se il destino decidesse di farsi perdonare facendomi un regalo in grande stile. Quel regalo sei tu”.
Il biglietto, trovato a casa della sorella del superlatitante, Rosalia, si concludeva con le parole “Sei un grande anche se non fossi MMD. Tua Diletta”.
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Prosegue la lettera: “Penso che qualsiasi donna, nell’averti accanto, si senta speciale, ma soprattutto tu riesci a far diventare il nulla gli altri uomini. Con te mi sento protetta, mi fai stare bene, mi fai sorridere con le tue battute e adoro la tua ironia e la tua immensa conoscenza e intelligenza. Certo hai anche tanti difetti, la tua ostinata precisione… Ma chi ti ama, ama anche il tuo essere così. Lo sai, ti voglio bene e come dico sempre un bene che viene da dentro. Spero che la vita ti regali un po’ di serenità e io farò di tutto per aiutarti”.
Per il gip non ci sono dubbi la donna avrebbe dato conforto emotivo e relazionale, oltre a quello logistico e assistenziale, documentato anche dalle telecamere.
Dopo la cattura del boss, il 16 gennaio, i due coniugi erano andati dai carabinieri raccontando di aver visto in tv Messina denaro e di aver riconosciuto in lui l’uomo che pochi mesi prima un familiare aveva presentato loro con il nome di Francesco Salsi, medico in pensione. Ma la versione dei due è stata smentita dai video registrati da una telecamera di sorveglianza.
Tra i coniugi e il boss le frequentazioni erano quotidiane. Matteo Messina Denaro pranzava e cenava tutti i giorni a casa dei coniugi Bonafede, inoltre Emanuele Bonafede il cugino di Andrea Bonafede è l’uomo che è stato arrestato poco dopo la cattura del boss per aver ceduto la sua identità al superlatitante. Per il gip è chiaro: “Si è trattato, del resto, di una ospitalità che ha senza dubbio avuto costi non irrilevanti per una famiglia non particolarmente benestante, famiglia che quindi è del tutto irragionevole pensare che possa essersi assunta il pieno sostentamento di uno sconosciuto medico in pensione”.
A confermare il tutto i video in cui si vedono marito e moglie mentre escono di casa con circospezione per controllare la presenza di eventuali poliziotti o carabinieri e dare poi il via libera all’ospite che, sicuro di non correre pericolo.