Michele Santoro è stato ospite da Lilli Gruber a Otto e mezzo. Ecco come la pensa sul conflitto tra Israele e Palestina.
Michele Santoro è stato ospite da Lilli Gruber a Otto e mezzo, dove ha parlato della situazione sulla Striscia di Gaza: “Allora innanzitutto bisogna dire una cosa. È vero quello che diceva il nostro amico, ma bisogna tener conto del fatto che questa chiusura alle ragioni degli altri è molto pericolosa. Quindi io mi chiedo: ma come è possibile che un popolo che ha subito la più grande atrocità che mai l’umanità abbia concepito come l’olocausto, a non avere il diritto di esistere?
Il video
Il “peccato originale” di Israele è di aver rimosso in qualche modo il peccato originario che porta via la terra a quelli che abitavano prima su quelle terre. A questo si è unito il sacrificio dei diritti più elementari della popolazione palestinese. In questa questione non ci può essere un tifo. Io tifo per la pace.
Io francamente non posso prendere parte per lo Stato di Israele, ma non sono equidistante non mi sento equidistante tra lo Stato Israele e i palestinesi. Io sono per i diritti del popolo palestinese e sono per il diritto dello Stato Israele ad esistere.
È quello che diceva anche il professor Ferrari. Ieri Biden ha detto una cosa interessante, il richiamo di non commettere gli stessi errori che abbiamo commesso dopo l’11 settembre. Questi errori non li abbiamo capito tutti, ma Biden oggi dice un’altra cosa che è terribile, cioè: “Noi dobbiamo mettere insieme la vicenda dello Stato di Israele, la difesa di Taiwan e la soluzione della guerra in Ucraina”.
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Cioè questo vuol dire che l’Occidente deve dichiarare guerra. Israele deve essere una speranza per il mondo fantastico di questa battaglia, di questa guerra che lui vuole portare a tutto il resto del mondo? Allora io non voglio vivere così. Io non voglio che la paura che domina nello Stato di Israele per la sua sicurezza diventi il modello mondiale di convivenza tra le persone. Io non voglio vivere nella paura” conclude Santoro nel suo intervento.
