Ministra Santanché SCAPPA? lascia l’Aula tra le urla di “Vergogna” delle opposizioni – IL VIDEO

La seduta alla Camera sulla mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo, Daniela Santanché, si è trasformata in un momento di forte tensione politica. Al termine dell’ultimo intervento, la ministra ha lasciato l’emiciclo senza replicare, scatenando la reazione indignata delle opposizioni. Dai banchi dell’opposizione si sono levate grida di “Vergogna!”, contestando l’assenza di un intervento della ministra, previsto dal Regolamento parlamentare. Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ha cercato di stemperare gli animi, ricordando che la replica avrebbe potuto aver luogo anche nella seduta successiva.

Le accuse delle opposizioni: “Meloni è ricattata da Santanché?”

Il dibattito sulla mozione di sfiducia si è acceso con accuse dirette non solo alla ministra, ma anche alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Toni Ricciardi del Partito Democratico ha chiesto apertamente: “Presidente Meloni, ma lei è ricattata dalla ministra Santanché?”. Un interrogativo ripreso anche da Vittoria Baldino del Movimento 5 Stelle, che ha incalzato: “Meloni va dicendo urbi et orbi che lei non è ricattabile. Da chi è ricattata?”.

L’opposizione ha ribadito che la permanenza della ministra rappresenta un “disonore per le istituzioni” e un “conflitto di interesse che cammina”. I parlamentari del M5S, del PD e di Alleanza Verdi e Sinistra hanno sottoscritto la mozione di sfiducia, mentre Azione, Italia Viva e Più Europa hanno dichiarato che, pur non avendola firmata, voteranno a favore. Secondo Riccardo Magi di Più Europa, “la ministra è stata già sfiduciata dalla sua stessa maggioranza”.

Una maggioranza silente e un voto in bilico

Mentre l’opposizione ha presenziato in massa, i banchi della maggioranza sono apparsi semivuoti. Assenti Lega, Forza Italia e Noi Moderati, fatta eccezione per alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, tra cui i ministri Ciriani e Musumeci e il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha minimizzato le assenze, dichiarando: “Non trovo nulla di scandaloso. Si sapeva che oggi non si interveniva e non si votava”.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani, ha assicurato che la replica della ministra avverrà il giorno del voto e che “la maggioranza interverrà”. Tuttavia, il voto potrebbe slittare, vista la sovrapposizione con altri decreti in discussione. Fonti del Partito Democratico temono che il rinvio possa essere strategico per diluire la tensione politica.

Il sostegno della Lega e la difesa di Santanché

Dalla Lega, Matteo Salvini ha ribadito la sua posizione garantista: “Uno è colpevole se condannato in tre gradi di giudizio. Non vedo perché uno si debba dimettere per un avviso di garanzia o un rinvio a giudizio”. Una linea di difesa che contrasta con la percezione pubblica evidenziata dai sondaggi, secondo cui anche molti elettori della destra sarebbero favorevoli alle dimissioni della ministra.

Nel frattempo, Santanché ha evitato il confronto diretto con i cronisti, mantenendo un atteggiamento riservato. Secondo Musumeci, la ministra si sarebbe mostrata “serena” e “convinta di essere dalla parte della ragione”. Tuttavia, il destino della mozione di sfiducia e la tenuta della maggioranza rimangono incerti.

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Conclusione e VIDEO

La discussione sulla mozione di sfiducia a Daniela Santanché ha messo in evidenza una frattura politica non solo tra maggioranza e opposizione, ma anche all’interno della stessa coalizione di governo. Mentre l’opposizione spinge per le dimissioni della ministra, la maggioranza sembra divisa tra chi la difende e chi preferisce prendere le distanze. Il voto sulla mozione, se non rinviato, potrebbe rappresentare un banco di prova cruciale per il governo Meloni.
I VIDEO:

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