L’Assemblea del Pd, riunita al Centro Congressi ‘la Nuvola’, di Roma, ha proclamato ufficialmente Elly Schlein nuova segretaria del Pd. I risultati delle primarie sono state ufficialmente annunciate il 26 febbraio.
Schlein ha detto: “Da domani torniamo a lavorare per vincere insieme le elezioni. Abbiamo bisogno di porre definitivamente fine alle conflittualità interne che ci sottraggono energie preziose, per costruire invece un’alternativa alle destre che governano questo Paese”.
Ha proseguito: “Care tutte e cari tutti, grazie. Il primo ringraziamento va a chi si è impegnato per farci solere questo straordinario esercizio di democrazia, che unico partito in Italia svolgiamo, il congresso, le primarie. Un ringraziamento a tutti coloro che sono andati a votare, più di un milione. Ce l’abbiamo fatta. Un ringraziamento speciale va a Stefano Bonaccini, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, perché questa cosa l’abbiamo fatta insieme. Voglio ringraziare in modo sentito e caloroso Enrico Letta, grazie a cui il Pd ha avviato un percorso di apertura che rilanceremo. E prima di lui Nicola Zingaretti” ha concluso.
Fa riferimento, poi al Governo Meloni: “La nostra risposta è chiara, vogliamo essere al fianco dell’Italia che fa più fatica. Affinché possano rialzare la testa, darsi strumenti di emancipazione e di riscatto. Molti si auguravano un nostro fallimento, ma siamo più determinati di prima, per essere un partito umile nell’ascolto delle comunità e utile. Soprattutto davanti alle risposte sbagliate del governo di Giorgia Meloni, il governo più a destra della storia repubblicana. Noi siamo altro”. Il Pd, ha aggiunto – è “un partito che cambia per contribuire a cambiare questo Paese, saldamente ancorato alla propria storia e ai nostri valori, alla nostra costituzione che è antifascista”. “Bisogna avere cura della relazione umana ancor prima di quella politica – ha proseguito la segretaria dem – Abbiamo bisogno di porre definitivamente fine alle conflittualità interne che ci sottraggono energie preziose, per costruire invece un’alternativa alle destre che governano questo Paese”.
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Prosegue: “A destra “sono deboli con i forti e forti con i deboli, non hanno il coraggio di dire ai loro alleati in Europa, come Orban, che non si può volere i benefici dell’Ue se non se ne condividono le responsabilità. Vorrei sentirlo dire a Giorgia Meloni. Vorrei che facesse una battaglia per cambiare il regolamento di Dublino e che interrompesse la battaglia folle contro le Ong. Serve una mare nostrum europea”.
Dopo l’intervento di Schlein si è svolto il voto che ha eletto presidente Stefano Bonaccini.
Il Presidente dell’Emilia Romagna ha detto: “Questo è il tempo di unire, non ci possono essere altre magliette che indossiamo che non siano quelle del Pd”.
Ha, poi attaccato il governo Meloni: “Mandare a casa questa destra inadeguata, le cui misure le stanno pagando i più deboli. È una destra che mette la flat tax piuttosto che tagliare il costo del lavoro. La luna di miele del governo con gli italiani si concluderà prima del previsto. Non si vede ancora nei sondaggi, ma mai come in questi giorni i nostri avversari appaiono senza bussola e in balìa degli eventi. Il nostro compito è non fare sconti e incalzarli ma fare proposte”.
Continua con il tema dei migranti: “un governo di cui colpiscono gli atti, le omissioni e i silenzio assordanti. A Meloni diciamo che saremo al suo fianco per chiedere all’Europa di fare di più, ma lo faremo nonostante voi, perché in questi anni avete seminato vento e ora raccogliete tempesta, non siete credibili per negoziare in Europa”.
Sulla scia di quanto detto da Elly Schlein, anche secondo Bonaccini: “possiamo provare a rendere le opposizioni più forti, efficaci e unite. Svelando le contraddizioni di una maggioranza confusa e contradditoria. Lo dico agli amici del M5s e del Terzo polo, avete perso le elezioni, se cominciaste a fare più opposizione al governo che al Pd potremmo dare l’idea che può partire una alterativa. lo dico con tutta la volontà di costruire percorsi comuni, noi da soli non bastiamo ma senza il Pd non c’è l’alternativa di un centrosinistra che batta le destre”.
“Diamo tutti e tutte una mano al grande lavoro che ci aspetta, anche le vittorie arrivano se tanti lavorano per uno stesso obiettivo.Ho accettato il ruolo di presidente con questo spirito, non mi sento minoranza né opposizione, il Pd è casa mia. Il successo di questo partito ci riguarda tutti, possiamo avere opinioni diverse e alcune le abbiamo, ma le faremo vivere nel confronto leale. Da oggi ci mettiamo a disposizione per dare una mano, per unire con un confronto franco, leale e costruttivo” ha concluso.