Secondo quanto riportato da Open, la petizione lanciata da Conte sul salario minimo ha ottenuto oltre 100mila firme in appena 24 ore. Un risultato al di sopra delle aspettative del M5S, anche dopo che il sito era andato in tilt per i troppi accessi in contemporanea. Dopo l’incontro di venerdì a Palazzo Chigi con la premier Meloni, i partiti di minoranza hanno espresso il loro disappunto sulle risposte del governo. La presidente del Consiglio ha affidato il dossier al Cnel, che entro i prossimi 60 giorni dovrà avanzare una proposta su salario minimo e lavoro povero. Ma per le opposizioni non è abbastanza, e così hanno lanciato la raccolta firme.
Per ore, ieri, nel primo giorno di attività, il sito salariominimosubito.it è risultato irraggiungibile per i troppi accessi. E oggi Pd, 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra possono festeggiare il risultato parziale delle prime 24 ore. «Non ci aspettavamo questi numeri», trapela dal Nazareno come riporta Repubblica. «Mentre Meloni fa propaganda, noi proseguiamo la nostra mobilitazione delle opposizioni con quasi 100mila firme già arrivate in poche ore», dice il co-portavoce di Avs, Angelo Bonelli, criticando Meloni sugli extraprofitti alle imprese energetiche e alle banche, «la premier sembra dimenticare che con i mancati introiti degli extraprofitti energetici ha consentito il salasso delle famiglie italiane, e c’è il fondato rischio che accada anche con quella sulle banche, considerato come la norma è scritta».
Per chi volesse partecipare alla petizione, vi riportiamo il comunicato ufficiale del MoVimento 5 Stelle con tutti i punti che dovete conoscere: “Il salario minimo legale è una misura di dignità per la quale il Movimento 5 Stelle si batte da 10 anni. Nei mesi scorsi siamo riusciti a convincere anche le altre forze di opposizione della sua necessità e urgenza, e insieme a loro abbiamo presentato una proposta di legge alla Camera a prima firma del presidente Giuseppe Conte.
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“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
La maggioranza, apertamente contraria al salario minimo, ha bloccato la discussione della pdl in Parlamento e venerdì scorso la presidente del Consiglio Meloni ha convocato il M5S e le altre forze di opposizione a Palazzo Chigi. Un confronto assolutamente inconcludente, che si è chiuso senza fare alcun passo avanti. Meloni ci ha informati dell’intenzione di coinvolgere il Cnel di Brunetta, che peraltro in passato si è pubblicamente espresso contro questo provvedimento. A conti fatti, dunque, un modo per buttare la palla in tribuna.
Ecco perché abbiamo deciso di lanciare una raccolta firme a sostegno della nostra proposta, che – a differenza delle fake news raccontate da alcuni esponenti di Governo – se approvata rafforzerebbe la contrattazione collettiva e, secondo l’Istat, farebbe aumentare di 804 euro in media le retribuzioni di 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori.
I capisaldi della proposta sono 2:
Riconoscere al lavoratore di ogni settore economico un trattamento economico complessivo (che include anche il trattamento economico minimo) non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale in vigore nel settore in cui opera l’azienda;
Introdurre una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora: significa che se in un contratto collettivo il minimo tabellare è fissato a 11 euro lordi l’ora, questo resterà tale; laddove, invece, un contratto preveda una paga oraria di 6 o 7 euro, essa sarà alzata a 9 euro.
Il salario minimo legale esiste già in 22 Paesi europei su 27, dove ha contribuito a far aumentare gli stipendi di chi veniva pagato di meno. La nostra Costituzione, all’art. 36, parla chiaro: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.