Per il Movimento Cinque Stelle il gruppo dei Verdi/Ale nel Parlamento Europeo è la “collocazione migliore” che si possa immaginare. A sottolinearlo davanti agli eurodeputati ecologisti il leader 5 Stelle Giuseppe Conte.
Mercoledì scorso si è tenuto un incontro a porte chiuse a Bruxelles durante il quale Conte è stato sottoposto a molteplici domande. Le domande degli eurodeputati ecologisti hanno toccato molti temi, ma i punti su cui hanno insistito maggiormente sono stati, tra gli altri, i rapporti del Movimento con Beppe Grillo e in particolare le posizioni di quest’ultimo in politica estera, anche in riferimento al suo blog, le posizioni dello stesso Conte sulla guerra in Ucraina e nei confronti della Russia, i rapporti con il Pd di Elly Schlein, la collocazione politica del Movimento nel campo progressista e la passata alleanza con la Lega.
L’ex premier ha precisato che il Movimento vorrebbe entrare nel gruppo parlamentare verde, ma non nel partito dei Verdi Europei.
Conte ha dichiarato: “La consonanza politica tra noi e voi è nei fatti, attestata anche dalla grande convergenza in sede di votazione. Dal 2014 al 2019 vi è stata una convergenza di voti tra il gruppo Verdi al M5S pari al 73%. Sono dati ufficiali. Di recente, anche in coincidenza con le responsabilità di governo che abbiamo assunto, questa convergenza è arrivata al 90% dei casi. Non potrei quindi immaginare collocazione migliore per la mia forza politica, perché la vedo come una prospettiva naturale sul piano politico”.
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Giuseppe Conte ha sottolineato le radici ecologiste del Movimento che guida: “Mi limito a dire – ha esordito – che la nostra prospettiva politica è una prospettiva non occasionale. Mi risulta che ci siano stati anche in passato dei tentativi di entrare nella famiglia dei Verdi europei che non hanno poi avuto seguito. Permettetemi di dire che il Movimento Cinque Stelle nasce come forza orgogliosamente ambientalista”. Ha, poi ricordato che “il nome stesso, Cinque Stelle, è una sorta di manifesto ambientalista: di quelle cinque stelle, almeno tre sono strettamente collegate a temi che sono cari ai movimenti ambientalisti e al gruppo dei Verdi. Acqua pubblica, ambiente e mobilità sostenibile erano le prime tre. Poi c’erano anche sviluppo e connettività”. “Nel nuovo statuto – ha continuato l’ex premier – queste cinque stelle sono state riformulate: ora potete trovare la carta dei principi e dei valori, che ha segnato il nuovo corso da quando sono diventato leader del Movimento Cinque Stelle. Adesso trovate nella carta che le stelle sono i beni comuni, quindi l’acqua pubblica ha lasciato il campo ad una prospettiva ancora più ampia. Più che ambiente, la seconda stella è diventata l’ecologia integrale: oggi preferiamo parlare di una cultura integralmente ecologica. E poi ancora giustizia sociale, innovazione tecnologica e un’economia ecosociale di mercato. Un’altra svolta è stata l’11 giugno 2021. Abbiamo approvato un cambio, una piccola modifica del simbolo: abbiamo aggiunto nel simbolo l’anno 2050”.
Prosegue: “Questi sono i principi, i valori ma la nostra azione politica è sempre stata conseguente. Ci siamo assunti la responsabilità di essere forza di governo e abbiamo conseguito importanti successi, lavorando in direzione di una cultura maggiormente ecologica e di una maggiore giustizia sociale. Poi qualche volta i risultati non sono stati così innovativi, ma sicuramente abbiamo portato a casa importanti successi. Per esempio, abbiamo avviato in Italia un programma di efficientamento energetico degli edifici, molto diffuso, che è stato una svolta, il nostro superbonus. Abbiamo combattuto una battaglia contro la plastica: abbiamo introdotto la legge salvamare e introdotto, con il mio governo, la plastic tax, anche se la necessità di raggiungere un compromesso ci ha portato a differirne l’entrata in vigore” ha concluso.