Al Senato si sta discutendo il decreto giustizia del governo. Sentite cosa ha detto Roberto Scarpinato del M5S nel suo intervento: “Con questo ennesimo decreto legge si consuma ulteriormente lo svuotamento del ruolo della Camere compiuto dal governo Meloni. Io personalmente mi sento un figurante di una democrazia recitativa, parte di una messa in scena fatta solo in favore del pubblico. Ieri mi sono trovato letteralmente con la penna in mano quando è scaduto il termine risibile per studiare gli atti, scrivere e depositare gli emendamenti.
Il Parlamento si trova del tutto espropriato del suo ruolo e a fare da cinghia di trasmissione delle decisioni del governo, assunte con un sistematico abuso dello strumento del decreto legge, per di più con provvedimenti del tutto eterogenei. Il Parlamento fa solo da passacarte. Mi domando, ad esempio, quanti parlamentari di maggioranza, che per disciplina di partito votano sì a questo decreto, sappiano che stanno dicendo sì all’autorizzazione alle forze di polizia di compiere per fini di indagine reati consistenti nell’introdursi all’interno di un sistema informatico telematico, danneggiandolo, alterandolo, attivando false identità digitali, assumendo il controllo occulto dello spazio informatico dei cittadini”.
“Sulle intercettazioni – ha aggiunto il senatore Scarpinato – nell’indagine conoscitiva che abbiamo svolto al Senato sono state scritte le vere criticità e smentite le tante bufale sventolate dal governo. Tutto tempo perso, con questo decreto sono state introdotte norme gravi che colpiscono il diritto di difesa di imputati e indagati e che aprono nuovi spazi di impunità ai colletti bianchi per i reati di corruzione. È stato introdotto il divieto di trascrivere anche sommariamente il contenuto delle conversazioni ritenute non rilevanti e, poiché nessun pubblico ministero e nessun avvocato ha il tempo di ascoltare personalmente ore di intercettazioni, è stato così attribuito alla Polizia giudiziaria, che e a volte non conosce neanche le linee portanti delle indagini, il compito delicatissimo di stabilire quali conversazioni siano rilevanti per l’accusa e quali per la difesa. Il tutto senza alcun confronto di merito in Parlamento e nel Paese. Siamo oltre il limite della decenza”.
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“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Poi la nota del M5S: “Stamattina il Movimento 5 Stelle ha abbandonato le commissioni Affari Costituzionali e Giustizia riunite per l’esame del decreto Giustizia-PA, ci siamo rifiutati di prendere parte ad un’autentica farsa. Con il governo Meloni il Parlamento è ridotto a un teatro nel quale si recita, si fa finta di esaminare le leggi. Parliamo di un decreto omnibus che riguarda materie di ogni genere, da importanti modifiche delle norme sulle intercettazioni limitative dei diritti della difesa e della tutela dei cittadini, a norme che autorizzano le forze di polizia a manipolare i sistemi informatici e telematici, a norme sulla salvaguardia degli orsi marsicani, senza che ci sia stato consentito di discutere seriamente. Ci hanno dato solo due ore e mezzo per l’esame e la presentazione degli emendamenti: una pagliacciata.
Per di più in commissione i lavori sono stati condotti con arroganza e spregio del ruolo delle opposizioni, hanno addirittura tolto la parola al senatore Scarpinato. Con questo governo e questa maggioranza genuflessa stiamo procedendo a tappe forzate verso lo stravolgimento materiale della Costituzione, stanno instaurando un premierato assoluto in cui il governo fa tutto da solo, con buona pace della retorica di Giorgia Meloni che tante volte ha ricordato di essere stata a lungo parlamentare e di avere grande rispetto delle Camere. Tutte balle, le Camere sono ridotte all’irrilevanza” si legge in una nota a firma Anna Bilotti, Roberto Cataldi, Ada Lopreiato, Alessandra Maiorino e Roberto Scarpinato.