La Leader Giorgia Meloni prende le difese del Ministro della Giustizia Nordio in una nota di Palazzo Chigi.
Di recente il Guarda Sigilli è stato al centro del dibattito politico relativamente al tema degli abusi sulle intercettazioni mafiose.
Questa volta a scende in campo è direttamente Giorgia Meloni: “Dopo le notizie infondate circa le presunte divisioni tra il presidente del Consiglio e il ministro Giorgetti, tra il presidente del Consiglio e il ministro Piantedosi, oggi è la volta del ministro Nordio. Spiace deludere, ma il clima nel Cdm è ottimo e tutti i ministri lavorano in piena sinergia con palazzo Chigi”.
La Premier si incontrerà in settimana con Nordio per definire il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana: “Il Governo è determinato a portare avanti e ad attuare il programma di coalizione votato dai cittadini per dare all’Italia una giustizia giusta, veloce e vicina a cittadini e imprese”.
A intervenire è stato anche Matteo Salvini: “basta con l’attacco frontale ai pubblici ministeri la politica deve evitare lo scontro con la magistratura e viceversa, i Pm non intercettano mica a casaccio”. Ribadisce: “La riforma della giustizia che è una priorità, anche economica, per il Paese deve essere fatta con gli avvocati e i magistrati, non contro nessuno”. Forza Italia è in pressing affinché si proceda a una stretta sulle intercettazioni, Fratelli d’Italia insiste sull’intenzione di mettere un freno ai giornali, e ora è direttamente la Presidente del Consiglio a blindare il suo ministro della Giustizia annunciando un faccia a faccia con Nordio la prossima settimana proprio “per definire il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana”.
Ieri sera è intervenuto anche il Ministro della Giustizia per chiarire la situazione: “Non ho mai minimamente pensato a dimettermi. In primo luogo perché con il Premier siamo in perfetta sintonia. Poi perché le critiche, soprattutto quelle espresse in modo scomposto ed eccentrico, sono uno stimolo a proseguire. E infine perché la mia risoluzione sulla giustizia è passata con 100 voti contro 50 al Senato, e con la stessa percentuale alla Camera, con una standing ovation anche da una parte dell’opposizione. Le voci sulle nostre divisioni interne sono manifestamente smentite dai voti“ conclude.
La Premier Giorgia Meloni dichiara nel frattempo di voler seguire in prima persona, passo dopo passo la vicenda.