Palestina, “Le manifestazioni sono un diritto costituzionale, non una…” – Travaglio EPICO – IL VIDEO

Durante l’ultima puntata di Accordi&Disaccordi, il talk politico condotto da Luca Sommi su Nove con la partecipazione di Andrea Scanzi, il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio ha affrontato il tema delle manifestazioni in Italia, in particolare in relazione al divieto imposto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al corteo pro-Palestina svoltosi a Roma, evento che è degenerato in alcuni scontri con le forze dell’ordine.

Travaglio ha sottolineato con fermezza che, secondo la Costituzione italiana, il diritto di manifestare non è una concessione del potere, ma un diritto fondamentale di ogni cittadino. “Nella nostra Costituzione c’è scritto che chiunque è libero e ha il diritto di manifestare,” ha spiegato, ricordando come la legge preveda che non serva un’autorizzazione per manifestare in un luogo pubblico, ma solo un preavviso alle autorità, le quali hanno il compito di garantire l’ordine pubblico.

Riferendosi agli scontri avvenuti durante il corteo, Travaglio ha precisato che gli episodi di violenza devono essere perseguiti penalmente, ma ha altresì criticato l’idea di vietare preventivamente le manifestazioni per paura di possibili risvolti violenti. “Non si possono vietare prima le manifestazioni perché poi potrebbe esserci un risvolto violento”, ha affermato. Secondo il giornalista, la Costituzione consente limitazioni al diritto di manifestare solo in caso di “comprovati rischi per l’incolumità”, una soglia che, a suo avviso, non può essere abbassata per semplici ipotesi di disordini futuri.

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La riflessione di Travaglio si inserisce in un dibattito più ampio sulla libertà di espressione e sul ruolo dello Stato nel bilanciare il diritto alla protesta con l’esigenza di garantire la sicurezza pubblica. Il corteo pro-Palestina ha sollevato polemiche non solo per i tafferugli avvenuti, ma anche per la decisione del Viminale di vietarlo inizialmente, decisione che molti, compreso Travaglio, hanno interpretato come una restrizione del diritto costituzionale alla manifestazione pacifica.

Concludendo il suo intervento, Travaglio ha ribadito l’importanza di proteggere questo diritto, ricordando che le manifestazioni sono un’espressione diretta della libertà individuale e collettiva, sancita dalla Costituzione e che non può essere vista come una concessione arbitraria del potere.
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