L’ultimo terremoto politico in Italia ha un nome preciso: Andrea Delmastro Delle Vedove. Il sottosegretario alla Giustizia, dopo la recente condanna, ha dichiarato senza mezzi termini di non voler rassegnare le dimissioni, definendo la sentenza come “politica” e denunciando l’influenza delle correnti interne al Consiglio Superiore della Magistratura (CSM). Parole forti, che hanno acceso il dibattito istituzionale e spinto le opposizioni a chiedere un’azione immediata da parte del governo. Tra le voci più critiche, spicca quella di Stefano Patuanelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, che accusa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni di essere più impegnata a difendere i suoi ministri e sottosegretari piuttosto che occuparsi dei problemi reali del Paese.
Le Dichiarazioni di Delmastro: “Sentenza Politica, Serve il Sorteggio per il CSM”
Intervistato da Il Fatto Quotidiano, Delmastro ha espresso tutta la sua indignazione per la sentenza di condanna, ribadendo la sua intenzione di rimanere al suo posto. “Non mi dimetto”, ha affermato con decisione, ritenendo che il provvedimento giudiziario sia frutto di una magistratura politicizzata e influenzata dalle correnti interne.
Secondo il sottosegretario, la soluzione per evitare distorsioni nel sistema giudiziario sarebbe l’introduzione del sorteggio per la selezione dei membri del CSM, misura che a suo dire servirebbe a eliminare il “potere cancerogeno delle correnti”. Un’affermazione che ha subito scatenato reazioni infuocate, non solo dalle opposizioni ma anche da alcuni esponenti del mondo giuridico e accademico, preoccupati per la piega autoritaria che certe dichiarazioni potrebbero suggerire.
La Risposta delle Opposizioni: Patuanelli all’Attacco
Non si è fatta attendere la replica del capogruppo del M5S al Senato, Stefano Patuanelli, che ha puntato il dito contro Giorgia Meloni e il suo esecutivo. “La premier è troppo impegnata a difendere un sottosegretario condannato, una ministra accusata di truffa ai danni dello Stato sulla cassa integrazione Covid e un governo invischiato nel caso Almasri, anziché affrontare i problemi concreti dei cittadini come il caro bollette e il caro mutui”, ha dichiarato Patuanelli fuori da Palazzo Madama.
Le sue parole rispecchiano il crescente malcontento di parte dell’opinione pubblica, che vede un esecutivo più concentrato sulla gestione delle crisi interne che sulla risoluzione delle questioni economiche e sociali che affliggono il Paese. Secondo Patuanelli, la gestione fallimentare del taglio al cuneo fiscale ha aggravato le difficoltà di molte famiglie italiane, mentre il governo si ritrova impantanato in polemiche giudiziarie e difese d’ufficio che distolgono l’attenzione dalle vere emergenze nazionali.
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Il Ruolo di Meloni: Difesa o Imbarazzo?
Il caso Delmastro rappresenta un ulteriore banco di prova per Giorgia Meloni, che già in passato ha dovuto affrontare polemiche legate ad alcuni membri del suo governo. Se da un lato la premier ha espresso sostegno al sottosegretario, dall’altro non può ignorare le pressioni interne ed esterne che chiedono un segnale di discontinuità.
L’opposizione accusa il governo di minare la credibilità della magistratura, mentre la maggioranza cerca di dipingere Delmastro come vittima di un sistema giudiziario da riformare. In questo clima di tensione, resta da vedere se la presidente del Consiglio continuerà sulla linea della difesa a oltranza o se alla lunga le pressioni politiche la costringeranno a prendere provvedimenti.
Un Paese Spaccato tra Giustizia e Politica
Il caso Delmastro, come già successo in passato con altri scandali giudiziari, rischia di acuire la spaccatura tra magistratura e politica. La destra insiste sulla necessità di riformare la giustizia, con misure come la separazione delle carriere tra PM e giudici, mentre l’opposizione denuncia tentativi di delegittimazione della magistratura.
Intanto, l’opinione pubblica assiste a un ennesimo scontro istituzionale, mentre le questioni economiche e sociali rimangono in secondo piano. Il dibattito è aperto: Delmastro deve dimettersi per preservare l’integrità delle istituzioni, o ha ragione a difendersi da quella che considera una condanna politica? Il destino del sottosegretario potrebbe avere ripercussioni non solo sul governo, ma anche sul futuro delle riforme giudiziarie tanto auspicate dalla destra.
Una cosa è certa: il caso non si chiuderà presto, e la battaglia tra politica e magistratura è solo all’inizio.
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