Il direttore de La Notizia Gaetano Pedullà ha commentato la vicenda del giurì d'onore fra Conte e Meloni. Ecco cosa ha detto.
Il direttore de La Notizia, Gaetano Pedullà, è intervenuto a Coffee Break: “La vicenda del Giurì d’onore è una mazzata per la credibilità delle istituzioni”. Ricordiamo che nei giorni scorsi il presidente della Camera Fontana aveva deciso per lo scioglimento del giurì d’onore che doveva verificare le parole dette da Meloni su Conte e il Mes. Tutto era iniziato mercoledì quando era intervenuto Giuseppe Conte sull’argomento. “Forse Mulè e la maggioranza volevano far vincere facile Meloni” aveva detto il presidente M5S. Il presidente M5S aveva commentato le dimissioni di due deputati dem dalla commissione. Di lì a poco il presidente del Giurì, Giorgio Mulè, aveva convocato la conferenza stampa durante la quale aveva accusato l’ex premier di “oltraggio” alla Camera: “È singolare che Conte abbia ricavato la certezza di non andare incontro a un parere imparziale semplicemente leggendo la missiva di Vaccari e Zaratti, ed è singolare che lui, parte in causa, si erga a giudice”. “Interrompere la partita e abbandonare il campo come hanno fatto Zaratti e Vaccari – chiosa Mulè – portare via il pallone come ha fatto Conte, appartiene a una logica che per quanto mi riguarda non troverà mai cittadinanza nel mio modo di fare” aveva detto.
La battuta di Meloni e il commento di Pedullà in tv
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“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
In un clima politico sempre più acceso, la premier Giorgia Meloni aveva poi risposto a chi le chiedeva cosa ne pensasse dello scioglimento del giurì: “Davano ragione a me e hanno fatto sciogliere il Giurì”, aveva detto riferendosi alla controversa decisione presa da Lorenzo Fontana. “Falso che fossimo pronti a dar ragione a Meloni” si difende Mulè. “È privo di ogni fondamento il passaggio in cui si dice che eravamo pronti a dare ragione alla Meloni. La maggioranza non ha concluso nulla perché nulla era stato ancora deciso. È un fatto che l’unico voto registrato fino a ieri era l’unanimità. Non ho mai negato una relazione di minoranza”. Mulè inoltre si era detto “sorpreso e amareggiato dalla decisione improvvisa degli onorevoli Vaccari e Zaratti di dimettersi. Mai e in nessuna occasione, mai e in nessuna forma, fin dalla prima seduta del 10 gennaio e per le successive sei, avevano manifestato alcuna lagnanza, sollevato alcuna protesta, presentato reclamo, palesato rimostranze rispetto all’organizzazione e all’evolversi dei lavori: al contrario, avevano sempre manifestato spirito collaborativo e istituzionale nell’assolvimento dell’incarico ricevuto” aveva rivelato Mulè.