Durante un’intervista a “Mosche” su RaiNews 24, Gaetano Pedullà, noto giornalista ed ex direttore di giornale, ha sollevato gravi accuse contro il governo Meloni e la sua gestione della libertà di stampa in Italia. Pedullà ha denunciato una serie di querele e aggressioni subite dai giornalisti, evidenziando una situazione critica per il giornalismo indipendente nel paese.
Pedullà ha affermato: “Versa oggi lo stato del giornalismo in una condizione particolarmente critica. Da ex direttore di giornale, conosco bene la tragica situazione in cui si trova il giornalismo indipendente. Il nostro giornale è stato colpito da decine di querele, che vanno dalla Meloni in giù fino a metà governo, spesso con motivazioni pretestuose e temerarie”.
Il giornalista ha inoltre sottolineato l’allarmante numero di aggressioni fisiche subite dai giornalisti: “Abbiamo registrato 75 aggressioni nell’ultimo anno, un numero senza precedenti in Europa. L’ultima aggressione è avvenuta appena domenica scorsa, con un giornalista attaccato vicino a un centro di CasaPound. Questa situazione rende l’informazione incapace di informare adeguatamente i cittadini e di affrontare le grandi riforme proposte dal governo, dal premierato all’autonomia differenziata”.
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Pedullà ha evidenziato un problema strutturale della concentrazione dei mezzi di informazione in Italia: “Abbiamo una concentrazione dei mezzi di informazione imbarazzante. Pensiamo al monopolio dell’informazione privata in mano a Mediaset, il cui proprietario è legato a un partito politico. Questo crea un pericoloso legame tra potere politico e mediatico, che limita ulteriormente la libertà di stampa”.
Le denunce di Pedullà, davanti anche al politico di FI Cattaneo, mettono in luce una realtà preoccupante per la libertà di informazione in Italia, sollevando interrogativi sulla capacità del paese di mantenere un’informazione libera e indipendente. La sua testimonianza è un richiamo all’attenzione su un problema che rischia di minare la democrazia stessa, dove il diritto all’informazione e alla libera espressione è fondamentale.
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