Il direttore de La Notizia Gaetano Pedullà ha svelato cosa si cela dietro alla trattativa fra ENI e AGI, con una stoccata al governo.
Il direttore de La Notizia Gaetano Pedullà ha svelato cosa si cela dietro alla trattativa fra ENI e AGI, con una stoccata al governo. Sentite cosa ha rivelato: “Sono le 23:40, fare i giornali è complicato e si finisce tardi, però abbiamo la prima pagina de La Notizia, la troverete domani mattina nelle edicole di Roma, di Milano, di Napoli, oppure nell’edizione digitale scaricando l’app. Tanti gli argomenti che trattiamo, a cominciare dall’apertura dei tagli al superbonus e le svendite di Stato. Così Giorgetti prova a nascondere i flop economici del governo e sinceramente se le cose andassero così bene come dice la Meloni, perché ci sta continuando a tagliare ci sta continuando a vendere o a svendere, forse è meglio dire evidentemente le cose non sono quelle che ci racconta il governo.
Tra queste cose vi raccontiamo di un grandissimo conflitto di interessi: il ministero dell’economia controlla ENI, che a sua volta controlla l’AGI, la seconda agenzia di stampa italiana che sta trattando con Angelucci, che oltre ad avere una concentrazione di giornali di destra, è anche un parlamentare della Lega, dello stesso partito di Giorgetti, che è l’azionista che controlla ENI. Insomma un un disastro che ci fa ricordare veramente l’unione sovietica quando lo Stato svendeva pezzi ai deputati, agli amici degli amici, o il Paese delle “banane”. Continuate a seguirci” dice Pedullà nel suo video.
ENI cede AGI agli Angelucci?
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L’Eni ha dichiarato di essere attualmente impegnata nella valutazione di una manifestazione di interesse da parte di un terzo soggetto riguardante l’Agi. Tuttavia, l’azienda ha smentito categoricamente qualsiasi accordo con il deputato leghista Antonio Angelucci in merito alla vendita dell’Agi, principale agenzia di stampa italiana. Questa dichiarazione giunge in seguito a voci e indiscrezioni che circolavano riguardo a un presunto accordo tra l’Eni e Angelucci, che avrebbe coinvolto una cifra di circa 30 milioni di euro per la cessione dell’Agi. Si è anche parlato di un piano di prepensionamenti che Angelucci avrebbe voluto portare avanti, riducendo il personale da 70 a 55 unità.
Nonostante ciò, l’Eni ha sottolineato che ogni informazione riguardante l’ipotetica cessione o i suoi dettagli è prematura e infondata, poiché la valutazione è ancora in corso e le trattative con la controparte sono in uno stato preliminare. La proposta di acquisizione, secondo fonti interne all’Agi, proviene da un gruppo affiliato ai giornali di destra, tra cui Libero, Tempo e il Giornale, che ha manifestato interesse nell’acquisire l’agenzia. La questione rimane al centro dell’attenzione, mentre l’Eni continua a esaminare attentamente la proposta e a valutare le possibili implicazioni di un’eventuale cessione dell’Agi.