Gaetano Pedullà, esponente del Movimento 5 Stelle, ha espresso ieri su Omnibus una dura analisi della situazione in Liguria. A confronto con Giovanni Sallusti, Pedullà ha descritto una regione segnata da problemi profondi, dal malfunzionamento del sistema sanitario pubblico all’influenza di interessi privati e “amici degli amici” nella gestione amministrativa.
IL QUADRO DRAMMATICO DELLA LIGURIA
Pedullà ha tracciato un quadro critico del “modello vincente” promosso dalla destra in Liguria, evidenziando come la sanità pubblica sia stata gradualmente marginalizzata. La sua descrizione è stata dettagliata: ha parlato di pazienti lasciati per giorni in situazioni drammatiche e di un sistema che privilegia chi ha accesso alla sanità privata. “Questo modello – ha spiegato Pedullà – è pensato per chi ha la carta di credito e può permettersi di pagare, mentre i cittadini che non hanno queste risorse vedono peggiorare costantemente i servizi essenziali.”
Pedullà ha poi denunciato la “sindrome della fantasia della realtà” della destra, riferendosi a Giorgia Meloni e alle dichiarazioni della premier sugli indicatori economici nazionali e regionali, che, a suo dire, sarebbero falsati per dipingere un’Italia che non corrisponde alla realtà. Ha citato come esempio il PIL regionale, criticando i dati presentati dal governo e sostenendo che non riflettono la realtà economica della Liguria, dove il reddito medio è ben al di sotto delle aspettative.
Secondo Pedullà, la politica della destra è caratterizzata da una costante opera di “occultazione della verità” e da un utilizzo strumentale di fondi e risorse, come i 209 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), di cui ha sottolineato che una parte significativa rischia di andare persa a causa della mancanza di progetti concreti. Ha poi citato una recente dichiarazione del governo, che prevederebbe che i fondi inutilizzati vengano restituiti, con un impatto potenzialmente devastante per il futuro economico della regione.
Il botta e risposta con Sallusti
Giovanni Sallusti ha risposto alle accuse di Pedullà difendendo il modello di sviluppo economico del centrodestra, e sostenendo che la Liguria, sotto la guida di figure come Giovanni Toti e Marco Bucci, ha registrato un miglioramento significativo delle infrastrutture e dei servizi, in particolare nel capoluogo Genova. Sallusti ha ribattuto alle accuse di Pedullà sulla gestione sanitaria, sottolineando come la collaborazione con il settore privato sia stata fondamentale per potenziare i servizi, in un contesto in cui i fondi pubblici sono sempre più limitati.
Secondo Sallusti, il progetto di modernizzazione della Liguria rappresenta un esempio virtuoso per l’intero Paese, in particolare nell’ambito dei rapporti tra pubblico e privato, citando investimenti che stanno favorendo il rilancio del porto di Genova e l’incremento di occupazione in settori strategici come la logistica. Ha ribadito che il problema non è la sanità privata, ma l’efficienza e la capacità di risposta che questa può garantire dove la sanità pubblica fatica a soddisfare la domanda crescente.
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IL VOTO.
Le elezioni regionali di oggi e domani si svolgono in un clima di forte tensione politica, segnato da una campagna elettorale aggressiva e da divisioni profonde sia all’interno del centrosinistra che del centrodestra. L’uscita di Italia Viva dalla coalizione progressista ha reso più difficile per il centrosinistra presentare un fronte unito. Giuseppe Conte, leader del M5S, ha dichiarato concluso il “campo largo” proprio a causa delle divergenze con Italia Viva.
Per il centrodestra, i recenti sviluppi giudiziari che hanno coinvolto Giovanni Toti rappresentano una sfida ulteriore. Il patteggiamento di Toti ha sollevato dubbi sulla trasparenza e l’etica della classe dirigente regionale, influenzando negativamente la fiducia degli elettori.
Le proiezioni dei sondaggi suggeriscono che questa situazione potrebbe tradursi in un elevato tasso di astensionismo, con circa metà degli aventi diritto che potrebbero scegliere di non votare. Per entrambi gli schieramenti, i risultati di queste elezioni avranno un impatto significativo non solo sul futuro della Liguria, ma anche sugli equilibri politici nazionali.
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