Pensione anticipata di 5 anni, come funziona e chi ne beneficerà

Come sapete il tema delle pensioni è molto caro a tanti cittadini che sperano di poter concludere in anticipo la loro esperienza lavorativa. In questo articolo faremo il punto della situazione sulla pensione anticipata di 5 anni, un’opzione che può essere utile a tante persone che ci leggono. Mettetvi comodi.

Diciamo subito che la pensione anticipata di 5 anni è un’opzione con cui si invitano le aziende ad assumere una persona ogni tre pensionati. Permette quindi di uscire dal lavoro fino a 5 anni prima della pensione di vecchiaia (67 anni) o di quella anticipata. Il decreto Lavoro approvato di recente dal governo Meloni ha introdotto una novità per alcune aziende, ecco quali.

Il contratto di espansione, che incentiva il ricambio generazionale nelle aziende, è stato oggetto di alcune modifiche con il nuovo decreto Lavoro approvato dal consiglio dei Ministri lo scorso 1 maggio. Viene introdotto in particolare un anno di tempo in più per organizzare le uscite per chi ha stipulato il contratto entro la fine del 2022: potrà gestirle fino a fine 2023. Non si tratta però di una proroga, dato che lo strumento è già stato finanziato fino al 2023 dalla legge di Bilancio 2022. La novità, precisano i quotidiani economici, è la possibilità per le imprese con un organico superiore a 1000 dipendenti di dare piena attuazione ai piani di rilancio.

Come ricorda la sezione Economia de Il Corriere della Sera, il contratto di espansione è nato come sperimentazione per il biennio 2019-2020. Ha ottenuto una prima proroga nel 2021 e in seguito ancora fino al 2023. La proroga in questione ha modificato la platea di utenti, ampliandola anche alle aziende medio-piccole con almeno 50 dipendenti. La versione del 2019 riguardava infatti solo le imprese con almeno 1000 dipendenti, scesi poi a 250 e infine a 100.

Le imprese (o gruppi di imprese) con più di mille dipendenti sono chiamate ad assumere almeno una persona per ogni tre dipendenti che hanno accettato di firmare il contratto di espansione. Viene inoltre consentita una riduzione del 30% dell’orario lavorativo a chi non ha i requisiti per accedere allo scivolo. Il contratto di espansione consente di uscire dal lavoro fino a 5 anni prima della pensione di vecchiaia (67 anni) o della pensione anticipata. Il dipendente che si dice a favore percepisce una pensione pari a quella maturata al momento dell’uscita. Il costo dell’assegno mensile, per tutta la durata dell’anticipo, è a carico dell’azienda.

Possono firmare il contratto di espansione i dipendenti con meno di 60 mesi dal decorrere della pensione, sia quella di vecchiaia (avendo maturato il requisito minimo contributivo pari a 20 anni e il requisito dell’importo soglia previsto per i soggetti privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995), che quella anticipata. La pensione che riceveranno sarà cumulabile con qualsiasi reddito da altra attività lavorativa.

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