Pensioni, Fornero blasta Salvini in diretta: risate in studio – IL VIDEO

Durante l'ultima puntata di Di Martedì, Elsa Fornero ha ricordato cosa diceva Salvini della sua legge e cosa poi ha fatto una volta al governo.

Se ne sono viste di tutti i colori durante l’ultima puntata di Di Martedì. In un articolo precedente vi avevamo raccontato del botta e risposta tra Alessandro di Battista e la filosofa Di Cesare. In studio poi c’è stata anche Elsa Fornero, la quale prima ha visto dei vecchi video di Salvini e poi li ha commentati. In particolare Floris le ha fatto vedere cosa diceva Salvini della sua legge. In realtà, una volta al governo il centrodestra ha addirittura reso più difficile la vita a chi vuole andare in pensione. Emblematica la stoccata della professoressa: “Più difficile andare in pensione? Salvini non se ne accorge neanche”. E in studio, Calenda e Giannini, sorridono.

Sulle pensioni questo governo è peggio della Fornero

Nella discussione della legge di bilancio, è emersa una serie di modifiche pensionistiche. La più importante è il ritorno di Quota 103, che consente ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni di età e 41 anni di contributi. Tuttavia, queste modifiche comportano un prezzo per i pensionati. La rivalutazione dei loro assegni, infatti, sarà meno favorevole.

Inizialmente, la legge prevedeva un adeguamento all’inflazione per i trattamenti pensionistici compresi tra quattro e cinque volte il minimo Inps. Poi il governo ha deciso di cancellare questa misura. In base alle norme precedenti, questi pensionati avevano diritto all’85% dell’inflazione del 2023. Tuttavia, hanno poi ridotto questa percentuale al 90%, per poi essere riportata all’85%. Resta quindi invariata la situazione rispetto all’anno precedente. La differenza è relativamente modesta. Gli importi vanno da 86 a 107 euro l’anno. Questa vicenda evidenzia come abbiano assemblato la manovra di bilancio con misure di propaganda per l’elettorato.

Alcune richieste, come l’incremento dei trattamenti inferiori al minimo, sono state scartate. Rimane però la questione delle riduzioni delle pensioni per alcune categorie di dipendenti pubblici. Inoltre, sebbene il governo abbia reintrodotto Quota 103 per consentire l’uscita anticipata, sono stati imposti vincoli che limitano l’impatto finanziario. Ad esempio il ricalcolo contributivo e un tetto al trattamento massimo. Capitolo evasione fiscale. Hanno pure modificato la velocizzazione del pignoramento del conto corrente per le cartelle scadute e non pagate. I dettagli, però, li renderanno noti con un prossimo decreto. Povera Italia!

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